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La mia vita è un film. Tragicomico.

Da Suster
La mia vita è un film. Tragicomico.
Il direttore della banca somigliava in maniera inequivocabile a Jim Carrey, e la cosa non poteva che suscitare in me un'irrefrenabile ilarità. Non fosse stato che la situazione era abbastanza tragica e in quel momento avrei piuttosto voluto piangere.
Ma lo stesso mi è capitato un paio di volte di dover soffocare una risata nelle mani. "Mi scusi,eh! E' che la situazione è così assurda che... insomma, rido per non piangere!"
E lui giù rassicurarmi allora, "Ma no, non si preoccupi signora, vedrà, si sistema tutto, sono formalità, però è meglio essere precisi".
(La precisione è una dote innata del Beduino).
 "Vedete, noi siamo tenuti a giustificare questi movimenti: si tratta di norme antiterrorismo e antirecilaggio. Non le abbiamo decise noi".
(Antiterrorismo? Antireciclaggio?)
"Sono leggi, sa. Da certi Paesi non si può far circolare denaro liberamente. Comunque basta essere chiari e giustificare tutto con la documentazione adeguata e non ci sono problemi".
Fa così tanti casini anche nella vita di tutti i giorni che non riesco a immaginarmi una versione del beduino invischiato in associazioni terroristiche o di riciclaggio di denaro sporco.
"Ma insomma, perché queste fatture non corrispondono all'importo?"
E poi, mi dicevo, sicuri sicuri che non mi sto ricreando nel sonno la trama di qualche assurdo poliziesco hollywoodiano visto in tv ieri sera?
"E perchè gli assegni non sono intestati alla ditta che gli ha venduto la merce ma ai singoli?"
Ma più scorrevo indietro nella memoria, meno riuscivo a rintracciare quando fosse stata l'ultima volta che ero riuscita a seguire per intero un film in prima serata in tv senza collassare alle 9 e mezzo con un filo di bava dalla bocca.
"Il tizio che vi ha mandato il bonifico dalla Libia è lo stesso a cui sono intestate le fatture vero?"
"Sì sì!" "No, no!" "Hasuna, come no?" "No, berchè dalla Libia non si buò inviare denaro in Italia, lui li ha mandati via Dubai".
"..."
(Questo era Jim Carrey, con una faccia da "Ma proprio a me doveva capitare questo beduino casinista?")
Ora è quasi l'una, appena esco vado a prendere Mimi e la porto a casa, poi devo chiamare quello dell'agenzia per la casa. I soldi per la caparra almeno ce li abbiamo, però poi restiamo praticamente col culo per terra. Oh, cazzo! Che si fa?
"Ma tu poi perché non figuri da nessuna parte? Che ruolo hai nella transizione?"
"Io ho fatto un favore a questo qua che mi ha chiesto di mandargli questa merce"
(Adesso vado a casa e mi metto a dormire, e non mi voglio più svegliare).
"Nella causale avreste dovuto indicare l'oggetto della merce, perché, capisci, potrebbero essere armi, non si sa mai. Io vi credo, ma non è che posso prendermi queste responsabilità."
(Oh, dai Jim Carrey, ma lo hai visto in faccia il Beduino?)
"E per questo che lo Stato di prassi confisca le somme superiori ai tot euro e non giustificate"
(Ma propri a noi ci devono confiscare i soldi? Ora mi metto a piangere. No, dai, aspetta a uscire di qua, e poi piangi pure.)
A volte penso che siamo proprio sfigati, che una ne pensiamo e trecento ce ne vanno storte.
A volte penso che i guai ti arrivano più facilmente se te li vai a cercare, e che alcune persone sono più predisposte a questa ricerca sconsiderata.
A volte penso che poter piangere liberamente sia fantastico, che però non è giusto dover sempre essere tu quella che se ne arroga il diritto.
Ché quando vedi lui ridotto a uno straccio dopo due notti insonni passate tra treni e porti ficcato in faccende assurde solo per il disperato tentativo di guadagnare qualcosa e di trovare strade alternative (ma legali!) alla sopravvivenza economica in un Paese che offre ai piccoli imprenditori un terreno minato da tasse spaziali e burocrazia impossibile, e te lo vedi lì disperato, lui che in 10 anni avrò visto piangere forse due volte, e sempre in circostanze ben più tragiche di questa, non certo per umiliazione, e sconfitta, allora non te lo puoi proprio permettere, di piangere anche tu, il tuo compito è di fargli coraggio, ed essere la parte lucida e pratica, e propositiva e risolutiva. Allora ti accorgi di non essere all'altezza, perché non ci dormi tutta la notte, tremi, ti assopisci e ti risvegli ogni 5 minuti, fai incubi, ti alzi 18 volte, stai male, stringi i denti, ti alzi alla fine alle 6, smaniosa di fare qualcosa e impaziente che l'orologio vada avanti per poter cercare di mettere toppe laddove occorre.
A volte penso che sarebbe bellissimo avere tipo una sfera di cristallo in cui vedere come andrà ala tua vita se fai questa o quella scelta. Come in certe commedie di Hollywood tipo i tre fantasmi del Natale presente passato e futuro, dove alla fine torna tutto a posto e il protagonista capisce che la sua vita è splendida e perfetta così com'è e fa ammenda di tutti i suoi errori precedenti.
Due strade trovai nel bosco... una mi spaventava perché era un salto nel vuoto, l'altra mi spaventava anche di più e rischiava di finire in un baratro. Allora mi chiedevo se non valesse la pena restare ferma. Ma anche quella soluzione mi spaventava. Allora, che fare?
A volte penso che questo bambino con tutti i pianti che mi sono fatta nascerà con un'inclinazione alla malinconia.
Però pensavo anche quando aspettavo Mimi che lei sarebbe nata schizzata e nevrastenica per tutta l'ansia che mi aveva divorato durante la gravidanza.
Pensavo, e invece... Uhmmmmm...

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