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La migliore legge anticorruzione

Da Aquilanonvedente

manetteSono mesi, anni, decenni che sento parlare di leggi anticorruzione.

Si fa finta di farle; si fanno; si cambiano; al momento buono, risulta che sono inapplicabili; allora bisogna rifarle; però se si rifanno, sembra che si voglia colpire una persona specifica; allora non si cambiano; ma se rimangono così sono inutili.

Come dire: mi sono rotto le palle di questi dibattiti che ormai non seguo nemmeno più.

C’è un metodo perfetto per sconfiggere la corruzione: candidare e votare persone oneste. Da qualsiasi parte stiano.

E’ semplice. Non vi sono controindicazioni. Non occorrono leggi specifiche.

Certo, nessuno è perfetto e anche questo metodo può presentare errori di percorso, ma se si verificano c’è un sistema semplicissimo per correggerli: si allontanano i disonesti. Subito, senza se e senza ma.

Certo, questo meccanismo funziona a due condizioni.

Prima condizione: i partiti devono candidare persone oneste. E quando si lavora fianco a fianco si sa benissimo che lo è e chi non lo è. Non c’è bisogno di magistrati, carabinieri, indagini, ecc. Si sa.

Seconda condizione: gli elettori devono votare persone oneste. Come si riconoscono? Be’, direi che è di una semplicità disarmante: chi arriva a chiederti il voto facendo promesse che manco Babbo Natale potrebbe sostenere, quello è uno da non votare.

Ora, voi potrete anche dirmi che queste sono fantasie, ma se così è, mi si spieghi una cosa semplice semplice: se i partiti non vogliono candidare persone oneste e se gli elettori non vogliono eleggerle, che senso ha fare le leggi anticorruzione che poi nessuno vuole applicare?

Quindi, si smetta di rompere i coglioni alla gente e si faccia il proprio dovere. Punto.

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