Regia: Giuseppe Tornatore
Interpreti: Geoffrey Rush, Sylvia Hoeks, Jim Sturgess, Donald Sutherland
Trama: Virgil è un esperto d'arte e battitore d'aste. Uomo colto e solitario, non più giovane. Ritroso nei confronti degli altri, vive una esistenza grigia e solitaria che prende una piega inaspettata quando la giovane Claire lo contatta per occuparsi della dismissione del patrimonio artistico di una antica villa
"Lei è sposato?
Si da 30 anni.E com'è vivere con una donna?
E come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua sarà l'offerta migliore".
Un cinema italiano che, finalmente, riesca ad uscire dai confini nazionali è possibile? Pare di si.Ci hanno provato due autori importanti ed apprezzati anche all'estero.Paolo Sorrentino, ed a mio parere, al di là dei riconoscimenti unanimi piovuti sul film fino all'apoteosi Oscar, gli è andata benissimo (si, l'ho visto anche io e spero di riuscirne a parlare presto) e Giuseppe Tornatore.
Con Giuseppe Tornatore ho un rapporto un pochino particolare. A suo tempo vidi "Nuovo Cinema Paradiso" che apprezzai senza però entusiasmarmi troppo, mi mancano parecchie delle sue opere e "Baaria" l'ho abbandonato esasperata dopo pochi minuti. Forse il suo unico film che mi è piaciuto davvero è stato "Una pura formalità".Cosa cerco io in un film?Volendo riassumere la risposta posso dire che a me un film deve suscitare una emozione. Positiva, negativa non importa. E' essenziale che la pellicola che ho appena terminato di vedere mi "smuova" qualcosa.L'apparente inutile preambolo per dire semplicemente che, purtroppo, "La migliore offerta" rientra in una bruttissima categoria, quella dei "film gelidi".Ho visto abbastanza opere cinematografiche per riconoscerne i meriti.Stiamo parlando di un film girato molto bene, con una fotografia bellissima, molto elegante e raffinato. Ottimi anche gli attori, su tutti un bravo, e tristissimo, Geoffrey Rush, ma ho davvero apprezzato anche Jim Sturgess e la brava Sylvia Hoeks, dai tratti così aristocratici da sembrare una delle dame ritratte nei quadri collezionati da Virgil.E allora cosa è successo?Cosa non funziona, secondo me, in questo gioco tra realtà e finzione così apprezzato un pò ovunque?Appunto l'assenza totale ed assoluta di emozioni. L'aristocrazia che diventa alterigia, l'eleganza che si trasforma in arroganza. "La migliore offerta" si comporta a volte come quelle donne bellissima perfettamente consapevoli di esserlo, ed a tratti sopraggiunge un certo fastidio.Un film che si guarda come uno splendido catalogo d'arte, ma che suscita molta meno emozione.