Volevo solo un biglietto del tram
Sarah Sajetti
Robin Edizioni 2008
pagine 240 euro 9,00
ISBN 978-88-7371-421-7
Un giallo classico non direi, un romanzo lesbico mi pare riduttivo, ma d’altronde Navratilova insegna.. Le etichette sono per gli abiti.. Se vi è piaciuto Dykes, magnifico ritratto corale di vita lesbica a fumetti non potrete non apprezzare questo volumetto dalle dimensioni così contenute che si può facilmente nascondere ovunque..
Chiara, ventottenne lesbica milanese è la protagonista e voce narrante della storia, peraltro tanto realistica da apparire a tratti disegnata più che raccontata.. Ma forse la mia opinione da insider dell’ambiente mi ha notevolmente facilitato.. La morta è Silvia, donna misteriosa, con poche conoscenze appena rientrata dopo un periodo trascorso a Londra.. Conosce Chiara tramite un annuncio e il loro rapporto, per quanto strano in ambiente lesbico dove tutte conoscono tutte e sono andate a letto con tutte è solo professionale.. Silvia è la protagonista di un film sulle disavventure sentimentali di Chiara.. Tra parentesi, il libro meriterebbe anche solo per l’assurdità (assolutamente fedele al vero) delle relazioni sentimentali che le lesbiche riescono a costruire.. Giuro che se raccontassimo davvero tutte le mostruose minchiate che succedono nelle relazioni tra donne sex and the city scomparirebbe e lo dico per esperienza personale..
Comunque, tornando al libro, si legge d’un fiato e la sottotrama gialla non è male, vince la parte comica senza dubbio ma la vicenda è ben costruita e il tour nella Milano Lesbica merita il costo del biglietto..
Alessandra Pastore (commissario), il detective di turno, figura in qualche modo di secondo piano risulta forse più abbozzata che definita, ma non è male, anche considerato il fatto che Chiara, la nostra narratrice, da buona romantica della situazione, se ne invaghisce dal primo momento..
Simona arriva a casa mia senza avvisare, come spesso succede tra noi, mentre sono di nuovo alle prese con l’armadio. Sono le sette e l’ora del fatidico appuntamento si avvicina.
- Ehi, ma abbiamo un appuntamento galante qui e non mi si dice niente?
- Ma che appuntamento galante, devo uscire a cena con il commissario Pastore.
- Cosa? Devo essermi persa qualche puntata…
- Sì, anch’io!
- Incomincia a raccontarmi dall’inizio.
- L’inizio lo conosci anche tu. La fine è che stamattina ha suonato il telefono ed era lei che mi diceva che aveva bisogno di parlare ancora con me. Ho sentito la mia voce che rispondeva “sì, va bene a cena stasera?”. E lei ha detto di sì e mi ha dato appuntamento alle nove a casa sua per andare al brasiliano, “un posticino abbastanza incasinato da poter parlare senza che nessuno ti ascolti”…
- O Madonna, non vorrà mica accusare te?
- Ma non dire cazzate, mi avrebbe chiamato in questura, mandato una lettera, non lo so cosa fanno in questi casi ma immagino qualcosa di più ufficiale.
- Hai ragione. Vuoi una canna?
- Seeee, così arrivo completamente barellata con gli occhi rossi e una fame porca. Oltre a tutto non riesco a tenere a freno la lingua quando sono in me figurati da fumata.
- Ok, hai ragione. Però io me ne faccio una perché mi sono agitata. Ma di cosa ti deve parlare? Cosa sta succedendo? Ma soprattutto, come ti vesti?
- Senti Simo, sono già abbastanza agitata io. Fatti ‘sta canna e lasciami in pace. Non vedi che ho svuotato l’armadio? Così è troppo leccato, così è troppo studiato, così è troppo fighetto, così è troppo sadomaso…
Inutile svelare più del necessario, è un giallo non convenzionale che racconta in maniera leggera e divertita un universo sommerso noto solo ai pesci che lo abitano.. Se avete voglia di tuffarvi credo che potreste scoprire una fauna variegata e interessante.. Se siete parte della fauna leggetelo e morirete dal ridere.. Se poi l’argomento vi urta, un consiglio spassionato cambiate blog!