La minaccia non è un metodo educativo si sa. È da incoscienti voler insegnare qualcosa dietro un'intimidazione o un avvertimento, l'obbedienza così ottenuta, infatti, sarà dovuta solo ed esclusivamente al timore di subire un danno e farà passare il messaggio che siano sempre i più forti a essere i vincenti e che comunque, comandare apra tutte le porte. C'è tanto di sbagliato in questo e no, l'ho detto all'inizio, la minaccia non è educativa. Tuttavia funziona, e sfido chiunque a dire di non averla mai usata.
Torni a casa dopo una lunga giornata passata a mille, magari al lavoro qualcosa è andato storto, hai incontrato un sacco di persone maleducate, hai detto troppi sì e tutti immeritati. Hai la casa sottosopra e niente di commestibile per cena, vuoi metterti pure a spiegare il perché e il per come, al loro ennesimo litigio e/o capriccio? No grazie, io sono umana, domani magari m’inginocchio sui ceci, ma stasera uso l'asso nella manica e pazienza se non c'è nulla di educativo, tiro fuori una minaccia nuda e cruda e la chiudo qui perché lasciatemelo dire, ci sono situazioni in cui l'obiettivo è sopravvivere e certi rimedi fanno parte della legittima difesa.
La minaccia più usata a casa mia è la sparizione dei giocattoli che possono andar a finire nei posti più disparati e starci così a lungo che spesso vengono addirittura dimenticati. Quando per caso ricompaiono, loro fanno una festa manco fossero nuovi e per la voglia di giocarci entrambi, va a finire che ricominciano a litigare. Il rischio è di finire nel girone litigio-sparizione-apparizione-litigio e di passare il tempo a rinvenire oggetti sparsi ovunque. L'ultima volta Leo, ha addirittura esclamato "Mamma brava hai fatto una magia! È ricomparso Crash!". Voleva farmi un complimento? No, mi ha semplicemente preso per il ciuf (e scusate il francesismo).Altra minaccia tipo ma di scarso risultato, consiste invece nello spedirli subito a letto. A parte il limite evidente di non poter usare l'espediente se non dopo il tramonto, questa intimidazione si rivela quasi sempre inefficace. Loro iniziano con il saltare sul letto, poi risbucano fuori di continuo ed io passo il tempo a raccattarli in giro per casa.
Quando Cestino era piccolo, un fortuito caso, che ho raccontato QUI, mi fece scoprire e abusare della figura del controllore che facevo comparire a mio piacimento, in tutte quelle situazioni giudicate estreme e che, in poco tempo, ripristinava l'ordine naturale delle cose. Inutile dire che è durato poco e comunque la sorella se ne frega lo stesso e non sapendo nemmeno chi sia questo fantomatico controllore, l'unica cosa che fa, è guardarmi con compassione.
Grosse altre possibilità non ne abbiamo né le cerco in verità ma comunque, l'idea di privarli di una cosa che a loro piace se la combinano grossa, non mi sembra un comportamento così da censura, soprattutto se penso che al momento in cui viene messa in atto, la minaccia passa di grado e si trasforma in punizione. Non la vedo la tragedia su una punizione ogni tanto, io appartengo alla "vecchia guardia" e "l'Università del libero pensatore" non mi appartiene, (dicesi Università del libero pensatore il filone educativo di quei genitori per cui il figlio deve crescere libero spensierato, fare ciò che gli pare e rompere le scatole a chiunque incontri sul proprio cammino), tuttavia so che quando minaccio, sono autoritaria e non autorevole (come dicono le tate), non ne vado orgogliosa ma arrivata a una cert'ora serale, credetemi la differenza non la capisco nemmeno io.
Questo post è liberamente ispirato a un "fatto di cronaca" accaduto al supermercato e a cui ho assistito personalmente. Ve lo racconto."Se non stai ferma, il cassiere ti mette nello sgabuzzino buio e ti fa mangiare i piedi dai topi",
il cassiere per fortuna ribatte "Non preoccuparti bimba che qui lo sgabuzzino non c'è e al più ci mettiamo lamamma".
La mamma è rimasta a bocca aperta, il cassiere era piuttosto alterato, la bimba si sganasciava dal ridere ed io, lo ammetto, ho riso con lei!