Oggi sul Sole è stato pubblicato un fondo nel quale si dà conto di un retroscena europeo che lascia sgomenti. Pare infatti che in autunno, poco prima che Berlusconi si dimettesse per far posto a Monti, un esponente dell’allora Governo in carica “minacciò” la fuoriuscita dell’Italia dall’euro davanti all’intransigenza tedesca sul rigore.
L’Editoriale de Il Sole riferisce pure che per volontà delle parti (Italia e Germania), la “minaccia” rimase segreta e non venne divulgata per ovvi motivi diplomatici e per non destabilizzare ancor più la situazione, che all’epoca era decisamente molto critica.
Se il fatto venisse confermato allora è probabile che noi ci troveremmo dinanzi a uno dei molteplici motivi per i quali Berlusconi dovette cedere il passo a Monti. Non è da escludere infatti che la classe politica del nostro paese venne a sapere della “minaccia” e abbia fatto in modo che non venisse attuata. Come? Mi pare evidente. Silurando un Governo democraticamente eletto che in quel momento stava facendo gli interessi dell’Italia per sostituirlo con un Governo fantoccio, figlio di Banche e Finanza.
Del resto, già allora circolavano le voci che Berlusconi fosse stato ricattato. E Bossi non ha fatto altro che dare corposità ufficiale a quelle voci, affermando laconicamente (anche recentemente) questa idea: Berlusconi lasciò perché venne ricattato per le sue aziende. Roba inquietante se mai venisse confermata da Berlusconi, che invece più volte (per convenienza?) ha categoricamente smentito.
Sia quel che sia, e tenendo ferma la rivelazione del Sole, è ancora una volta confermata l’impressione che i nostri politici non hanno mai tutelato gli interessi italiani, ma solo i loro interessi. Mantenere il potere, garantirsi rendite da nababbi e fare il bello e il brutto tempo nel nostro paese, senza alcuna responsabilità nei confronti degli elettori. Da qui la cieca obbedienza ai Governi stranieri e alle entità burocratizzate europee. Da qui l’obbedienza alle banche e in generale ai poteri forti. Gli unici in grado di mettere sotto tutela oligarchica l’Italia e permettere ai teatranti di partito di far finta di giocare alla democrazia con un popolo ignaro e ignorante.
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Del resto è sufficiente guardare oggi al nostro paese. Le politiche Montiane hanno piegato ancor più la nostra economia. Delle misure di questo Governo non abbiamo tratto alcun giovamento reale e anzi, si potrebbe affermare con candida sicurezza che sono state politiche più che altro volte a garantire la permanenza dell’Italia nell’euro. Il perché è chiaro: per permettere a paesi come la Germania di continuare ad arricchirsi alle nostre spalle. Un’Italia nell’euro è un’Italia debole. E un’Italia debole non è concorrenziale.
Ma questo è solo uno dei motivi. La realtà infatti è ben più complessa, e come spesso ho evidenziato in questo blog – al di là dei facili complottismi – l’intreccio tra il potere finanziario globale e il tentativo di egemonia germanica sull’Europa è molto più reale di quanto si pensi. I termini mi sono del tutto ignoti, ma non v’è dubbio che la Germania costituisca il punto di riferimento, il modello di virtuosità finanziaria che permette ai grandi potentati finanziari di creare una oligarchia europea dominante, capace di arricchirsi alle spalle dei cittadini europei, tenendo nel benessere solo una piccola parte della popolazione: quella tedesca appunto.
Tornando perciò alla notizia iniziale, un Berlusconi o un esponente del suo Governo che abbiano minacciato il fallimento di questo progetto non potevano più guidare un paese designato come “vittima sacrificale” del predetto. Era necessario un Governo tecnico fiduciario dei poteri forti, dei grandi potentati finanziario oligarchici e con una politica appiattita (o quasi) sul rigore tedesco, contrabbandato come essenziale per salvare l’Europa e l’euro dalla crisi.
La verità è però un’altra: coloro che hanno creato la crisi da questa e dall’altra parte dell’Oceano Atlantico sono anche coloro i quali oggi fanno finta di risolverla. È solo una messinscena a nostro uso e consumo. La crisi sparirà appena i Governi nazionali avranno conferito il potere sovrano al cuore della burocrazia europea che risponde al cuore della finanza speculativa. La quale, a sua volta, risponde a quelle due o tre famiglie di banchieri che controllano i flussi di denaro in tutto il globo terrestre.
Fantapolitica? Fantafinanza? Può darsi. Però finora niente e nessuno ha smentito questa ipotesi. Anzi, mi pare che il Mondo e in particolare l’Europa stiano scivolando verso la affermazione palese di grandi centri di potere oligarchici sempre più forti e sempre meno controllabili tramite i normali meccanismi democratici.