Scostumati, ecco cosa siamo.
Meritevoli di reprimende, lezioni, punizioni esemplari. Per questo motivo, giudiziosamente, il ceto dirigente, governi, imprenditori, informatori, legislatori, sono stati costretti a limitare la loro liberalità, a circoscrivere i nostri diritti, impiegando austerità e repressione a fini pedagogici per indirizzarci a costumi probi, stili di vita appropriati, magari facendosi aiutare dal destino che a volte applica la legge del contrappasso o pene e castighi a fine dimostrativo. Così operai che la notte si dedicano a balordi bagordi, cascano in silos e dalle impalcature, lavoratori scriteriati prendono fuoco compromettendo l’onorabilità della proprietà ThyssenKrupp, cittadini di Taranto fumatori talmente accaniti da beccarsi un cancro e talmente subdoli da attribuirlo all’Ilva, per non dire dei campani e dei loro dissipato stili di vita, denunciati a suo tempo da spocchiosi viaggiatori in Italia e oggi nientepopòdimeno dall’autorevole ministra Lorenzin, traditrice coattiva si direbbe e non solo della scienza. Le hanno risposto esperti e oncologi, ma la ministra della Salute conserva le sue opinioni, indefettibili e così solide da aver voluto che non fossero condizionate da un tradizionale corso di studi capace magari di sfociare in una laurea, aborrita come ostacolo arcaico al prodursi e allo svilupparsi di liberi pensieri e moderne convinzioni. L’ha rimbeccata il direttore del dipartimento di oncologia sperimentale dell’Ieo di Milano Pier Giuseppe Pellicci: “Caro ministro si faccia consigliare da chi almeno si occupa di oncologia se deve esprimersi sulla carcinogenesi nelle regioni più bistrattate d’Italia dove un posto di lavoro può costar la vita e dove per trenta denari i camorristi si sono venduti il futuro “. Così come a suo tempo erano insorti studiosi e ricercatori in risposta alle inopportune affermazione dello spregiudicato e probabilmente pregiudicato commissario dell’Ilva, un “interno” fidelizzato e correo messo a svolgere attività di sorveglianza e arbitrato.
Ma si tratta di soggetti impermeabili alle obiezioni, alla morale, alla verità accertata e alla legalità, condizionati de quella strana accezione di meritocrazia volta a dimostrare che per destino, lotteria naturale, nascita, appartenenza, ubbidienza o per quel gioco d’azzardo delle disuguaglianze, che sono chiamati a tutelare e perpetuare, c’è chi ha in sorte benefici, privilegi, salute sottoposta a manutenzione accurata in strutture private e chi invece si merita appunto piaghe bibliche a punizione di comportamenti esecrabili, abitudini riprovevoli, appartenenza a strati sociali inferiori o più “meridionali”, indegni dunque di salvaguardia, cura, dignità e rispetto, per non dire di risarcimento e riconoscimento di bisogni e diritti legittimi. E d’altra parte Lorenzin mutua e imita, come si addice ai provinciali che mettono il colbacco a Milano, il pensiero forte dei poteri europei che hanno definitivamente segnato i confini tra paesi pigs sporcaccioni, viziati, pigri da ridurre in servitù come meritano, quelli del Sud, propaggini dell’Africa, e un Nord altezzoso, pragmatico e affaccendato soprattutto nell’introdurre ed applicare procedure autoritarie e repressive, improntate alla più rapace e implacabile avidità. Poca differenza c’è con le esternazioni inopportune dei tecnici che biasimavano i mammoni, i mangiatori di pummarola, gli sfigati, i choosy e ancor prima gli accidiosi piccoli evasori che non volevano bearsi del pagamento delle tasse, così come gli antiabortisti, come se noi lo fossimo, sostenitori occulti dei cucchiai d’oro, gli appassionati estimatori di università private per delfini e dinastie, che se sono quelli i risultati, meglio l’analfabetismo di ritorno, gli avvocati, datori di lavoro e general contractor di camorristi che fanno ancora finta che la criminalità mafiosa sia un fenomeno territoriale nutrito da geografie indolenti e marce.
Eh si, i cittadini hanno dimostrato di non meritarsi il diritto alla salute, dissipando denaro pubblico che avrebbe più proficuamente essere indirizzato nei mille rivoli della corruzione pouf compresi, in analisi inutili, accertamenti ipocondriaci, farmaci malconsigliati, abitudini e inclinazioni viziose. Eh si così imparano. E poi qualche sacrificio per la crescita e il profitto, è d’obbligo per i cittadini. La grandi navi inquinano? E che sarà mai se cresce il turismo. L’Ilva inquina? Tocca starci, pena la disoccupazione. Non si investe in sicurezza? E state più attenti, non ci sono mica i soldi per l’innovazione e poi gli enti di controllo non hanno gente e quella che c‘è è sottopagata. Per la Tav si impiegano materiali tossici e inquinanti? Ma bisogno realizzarla lo stesso, altrimenti che figura ci facciamo anche con quelli che c’hanno rinunciato e con le aziende che sono impegnate per dare occupazione e lustro al paese. Terrorista, è l’aggettivo con il quale l’ex governatrice dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti ha definito un Dirigente dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana, colpevole di mettere i bastoni tra le ruote alla cricca politico-affaristica legata ai lavori devastanti della Tav fiorentina. Ah, aveva anche aggiunto «mascalzone, bastardo e stronzo», a stabilire la condanna “morale” nei confronti dei rompiscatole colpevoli di intralciare gli interessi della razza padrona, i suoi loschi progetti, gli osceni disegno di onnipotenza, esaktati dalla certezza dell’impunità, la stessa che fa dire all’irriducibile scemetta che le malattie in Campania e Salento sono frutto di inclinazioni criticabili, o al neo leader Giovanardi che gli omosessuali sono malati, o a Marchionne che la Fiat è ingovernabile per via delle insensate richieste dei lavoratori e quindi è legittimo spostarla in territori più inclini alla servitù.
E chi non ci sta è un terrorista. Mentre pare non lo sia un condannato che tiene in scacco un Paese grazie all’assoggettamento e alla correità di un intero ceto politico, mentre pare che non lo siano partiti che vogliono convincerci che una maggioranza stiracchiata, incoerente, manipolata, condizionata già al momento del voto, grazie a un sistema elettorale immondo, tenuta insieme da interessi personalistici abbia legittimità, anche quando compie scelte che vanno contro la morale e l’interesse generale, mentre pare non lo sia un governo che taglia salute, assistenza, scuola, sicurezza per pagare armamenti e missioni di guerra, quando la vera guerra la stanno facendo al popolo di chi ci sta e non ci sta, per una volta unito.