Scendere in piazza gridando contro la speculazione…non fà più per me che sono anziano,ma non lo faceva neppure quando ero giovane,perchè tutti questi cortei secondo il mio punto di vista sono belle e buone strumentalizzazioni.E lo sono sempre state.
Ogni essere umano compreso chi stà al potere ha una testa sola,e non può e non deve dedicarsi a centomila cose nello stesso tempo.Ma nessuna pietà…anzi più uno è in difficoltà per risolvere dei problemi difficili..tanto più c’è chi butta benzina sul fuoco..per prendersi la piazza.
Tutti hanno rivendicazioni da buttare in pasto ai giornali ed alle televisioni.
Io voglio..io voglio..io voglio..
Vorrei..direi piuttosto…incominciare ad accontentarmi..cosa che nessuno vuole accettare.
Dietro all’angolo c’è della gran miseria e non ci sono risorse neppure finanziarie disponibili per tutti, ma ognuno ha il suo problema da risolvere e chi se ne fotte del prossimo che sta peggio..?
Nessuno.
Le inondazioni del Sud Est Asiatico porteranno senz’altro dei danni alle coltivazioni,ed i prezzi dei cereali potrebbero salire perchè se non produci tu hai bisogno di comprare da qualche altra parte ed importare il fabbisogno per mangiare.
E togli dal mercato quello che non era previsto.
E questa non è speculazione?? Scendete dunque in piazza per tutelare il diritto di mangiare e bere che ha ogni essere umano.
Date fuoco ai campi,ai magazzini,linciate gli agricoltori..e gridate abbasso gli incettatori,coloro che nascondono la farina per farla salire di prezzo!
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ZI11091909 – 19/09/2011
http://www.zenit.org/article-28002?l=italian
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Thailandia: solidarietà contro la disperazione per le inondazioni
600 sfollati per le piogge si sono suicidati
BANGKOK, lunedì, 19 settembre 2011 (ZENIT.org).- Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Thailandia ha proposto, come rimedio per frenare l’aumento dei suicidi tra gli sfollati a causa delle forti piogge nel Paese, di dare immediatamente “una grande prova di solidarietà, per far capire loro che non sono abbandonati a se stessi”.
Padre Peter Watchasin ha spiegato all’agenzia Fides che i circa 30.000 sfollati interni a seguito della settimana di forti piogge che hanno provocato inondazioni in 21 province nel centro-sud della Thailandia hanno bisogno di cibo, medicinali, vestiti, tende da campeggio e anche équipes mediche e psicologi esperti per affrontare l’impatto del trauma.
Le piogge hanno provocato 87 vittime. Circa 600 sfollati (il 2% del totale) si sono suicidati, e 13.000 (quasi la metà) soffrono di problemi psichiatrici, depressione e sindromi post-traumatiche, il che ha contribuito ad aumentare il tasso dei suicidi, ha riferito il Ministero della Salute.
Alcuni rifugiati si sono lasciati morire di fame e di sete, mentre altri si lasciano trascinare dall’acqua che ha inondato interi villaggi nella zona nord della capitale Bangkok.
E’ “una tragedia nella tragedia”, ha affermato padre Watchasin. Le inondazioni hanno privato migliaia di persone delle loro famiglie e di casa, beni e lavoro. “Secondo le previsioni, le alluvioni continueranno. L’acqua è arrivata quasi a Bangkok e la gente in città è molto preoccupata”, ha avvertito.
“La macchina degli aiuti si è mossa, il Governo ha lanciato un appello a tutta la popolazione. Vedo che c’è un grande sforzo collettivo di solidarietà: la gente fa a gara nell’aiutarsi”, ha spiegato.
In questo contesto, la Chiesa ha promosso una raccolta speciale di aiuti umanitari. “Speriamo che questo evento tragico possa contribuire a far ritrovare unità al Paese, diviso da conflitti sociali e fazioni politiche: siamo tutti colpiti dalla stessa sciagura”, ha auspicato il sacerdote.
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http://italian.cri.cn/761/2011/10/19/341s153155.htm
Onu: aiuti ai paesi del Sud-Est Asiatico colpiti dalle inondazioni
2011-10-19 10:20:32 cri
Il 18 ottobre a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, Elisabeth Byrs ha affermato che le recenti inondazioni nei numerosi paesi del Sud-est Asiatico hanno provocato oltre 700 vittime.
Byrs ha inoltre dichiarato che le inondazioni in Tailandia, Laos, Cambogia e Vietnam hanno causato gravi danni materiali e umani.
Secondo quanto appreso, gli organismi subordinati all’Onu hanno immediatamente avviato il meccanismo di soccorso, offrendo acqua potabile ai 250 mila disastrati e garantendo, in base gli sviluppi del disastro, ulteriori aiuti.
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Bill Gates: “urgent” need for ag productivity gains
Bill..incazzato così..per la fame nel mondo..chi l’aveva mai visto…
Bill Gates, the Microsoft chairman who is pouring part of his fortune into alleviating global poverty, defended the use of genetically engineered crops to help poor farmers increase food production.
In what was billed as his first major speech on agriculture, Gates chided critics who he said are “instantly hostile to any emphasis
on productivity” and ignore the challenges to food production posed by climate change. Watch the video of Gates’ speech here.
“They act as if there is no emergency, even though in the poorest, hungriest places on earth, population is growing faster than productivity, and the climate is changing,” Gates said, giving the keynote speech at the World Food Prize symposium.
Gates said transgenic crops “can help address farmers’ challenges faster and more efficiently than conventional breeding alone.”
His foundation has committed about $1.4 billion to agricultural development, with about 5 percent of that targeted to biotechnology projects, including one focused on developing drought-tolerant corn for us in east Africa. Gates said the seeds would be licensed royalty free to distributors so that there won’t be any extra cost to farmers. The seeds could allow farmers to increase corn production by 2 million tons a year during a moderate drought, he said.
“Of course, these technologies must be subject to rigorous scientific review to ensure they are safe and effective,” Gates said. “It’s the responsibility of the governments, farmers and citizens, informed by great science, to choose the best and safest way to help feed their countries.”
Gates emphasized that his foundation is trying to address the needs of poor, smallholder farmers and working with their governments and other local institutions. He said it also is important to avoid the environmental degradation linked with the Green Revolution that took place in the 1960s when increased use of fertilizer and pesticides helped increase crop production in Asia.
The next green revolution “must be guided by smallholder farmers, adapted to local circumstances and sustainable for the economy and the environment.”
But he went on to cite a climate-related Stanford University study that predicted that farmers in southern Africa will lose 25 percent of their productivity with corn if they continuing growing the same varieties they do now.
“The charge is clear,” Gates said. “We have to develop crops that can grow in a drought; that can survive in a flood; that can resist pests and disease. We need higher yields on the same land in harsher weather. And we will never get that without a continuous and urgent science-based search to increase productivity, especially in the developing world.”
After his speech, Gates took questions from the 2009 World Food Prize laureate, Purdue University agronomist Gebisa Ejeta, a native of Ethiopia who developed varieties of sorghum that are more tolerant to drought and weeds.
Gates said other technologies in addition to transgenic seeds also could be helpful to poor farmers, including milk pasteurization and animal vaccines.
“We’re trying to get these smallholders to have twice as much output at a time when the climate is going to make that more difficult for them to achieve,” Gates said.
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