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La misura della felicità di Gabrielle Zevin

Creato il 01 dicembre 2014 da Ramonagranato
La misura della felicità di Gabrielle Zevin
Esistono librai che odiano i libri?
È possibile, ma, a dirla tutta, non è che A.J. Fikry odi i libri. O meglio, non li odia tutti.
Al protagonista di "La misura della felicità" di Gabrielle Zevin [Nord] non piace il postmodernismo, le ambientazioni post-apocalittiche, i narratori post-mortem e il realismo magico, non sopporta immagini e caratteri tipografici diversi nei libri, trova ripugnante la finzione letteraria sull'Olocausto e su qualsiasi altra tragedia mondiale, si rifiuta di leggere fiction e - per favore! - tenetegli lontano qualsiasi classico rivisitato, i libri per bambini, i libri scritti dalle star dei reality, le biografie di sportivi, la chick-lit e i vampiri e un'altra infinità di libri e di generi letterari.
Esclusi questi, A.J. Fikry non odia i libri e la sua libreria, la Island Books, è il posto ideale per un lettore appassionato. E deve essere per forza un lettori appassionato, perché A.J. Fikry non vende bestseller o libri che scalano le classifiche, quindi, lettori occasionali, siete invitati a cercare altrove!
Quando girando tra gli scaffali del suo negozio, alla chiusura, trova una bambina di circa due anni seduta a terra mentre sfoglia un libro illustrato per bambini (uno dei pochi che riesce a sopportare) con solo uno zainetto e un pupazzo (che lui odia), A.J. si trova a dover rivoluzionare non solo la sua vita, ma il suo intero pensiero.
La misura della felicità di Gabrielle Zevin
Pian piano, quest'uomo totalmente chiuso verso la bellezza che ancora il mondo può offrire, si trova a spalancare le braccia alla felicità più semplice e profonda: l'amore.
Oltre all'amore per la piccola Maya, A.J. si riscopre capace di amare anche una donna particolare e dolcissima come Amelia e coltiva l'amicizia sincera col commissario Lambiase.
Ci sono pagine di intensa felicità, in questo libro, e, come accade per le cose intense, è probabile che vi si inumidiscano gli occhi, ma voi continuate a leggere. Leggete, leggete imperterriti fino alla fine, perché è lì che troverete la misura della felicità. Più o meno.
Arrivata all'ultimo rigo, sono tornata indietro di alcune pagine, per rileggerle, e poi ritornare alla fine. Prima di scrivere questa recensione, ci ho pensato su diversi giorni.
Solo oggi ho capito quello che mi sfuggiva.
La misura della felicità non è una misura unica, ognuno ha la sua, fatta apposta per sé.
***auguro a ognuno di voi si trovare la propria felicità su misura***

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