Per necessità o virtù, che ci piaccia o no, la mobilità si identifica come un nuovo modello di riferimento, comportamentale e professionale. La precarietà e la complessità odierna va affrontata con una attitudine, più indipendente, flessibile e creativa di prima.
Occorre essere nomadi per sopravvivere o condurre questa fase di cambiamento, con un’identità aperta e multiforme, capace di muoversi da New York a Milano, da Google Italia a Google USA, con un pensiero creativo che non processa ma combina in modo originale elementi e stimoli a disposizione di tutti, una rielaborazione che rispetta l’individuo e favorisce le risorse del suo microcosmo; la rilevanza culturale locale diventa il codice linguistico tra marca e consumatore e apre una nuova dimensione di servizi più estemporanei ma paradossalmente più accoglienti, specie quando pensiamo al nomade e alla sua relazione tra casa e viaggio.
Il mercato turistico conosce bene la diffusa capacità di scelta dei nuovi consumatori sempre più consapevoli dei benefici che derivano dalla fruizione di una vacanza breve e vicino a casa, sempre più autonomi nell’organizzare da soli i propri viaggi nella convinzione di poter “fare meglio, spendendo meno”. E in questo quadro di mobilità diffusa può diventare necessario abbandonare la convenzionale segmentazione dei consumatori per tipologia di viaggio (mare o montagna) o di tratta (breve o lunga distanza) e procedere invece per una proposta di aggregazione emozionale. Network sociali turistici per persone che condividono attività e interessi simili o che sono interessati a esplorare interessi e attività degli altri simili alle loro (date un click a NetGlobers , il social network powered by EuropAssistance).
Il consumatore è al centro di nuove forme di turismo personalizzato, piani perfetti di evasione costruiti sulle passioni personali e secondo forme di aggregazione a comunità che non l’omologhino a uno standard.
In quest’ottica possiamo affrontare la comunicazione one-to-one mettendo in sinergia il canale WEB, quello postale e l’evento sul territorio. Dal blog, all’email fino agli strumenti dei social network, il WEB offre un ambiente interattivo e bidirezionale, consente di ascoltare, di ricevere e non solo di inviare. Dall’altra parte il direct marketing può agire attraverso la creatività di nuovi formati e materiali e una personalizzazione per ogni fase della relazione con un cliente, dall’acquisizione alla fidelizzazione. L’evento sul territorio si pone come esperienza centrale per vivere e interagire con i valori della marca.
Proviamo a prolungare l’emozione della vacanza come lo si fa quando mostriamo le foto ai nostri amici. Proviamo a mantenere i contatti con gli amici conosciuti durante la vacanza, proviamo a mantenere solidi nel tempo quei legami che durante il viaggio si rafforzano. Proviamo a farlo con la partecipazione e la condivisione di ognuno dei partecipanti favorendo i loro legami attraverso i link e le modalità espressive dei network sociali. Raccontare le proprie storie, esprimersi, confrontarsi e continuare a relazionarsi. Una community costruita non sui valori istituzionali della marca ma sulle emozioni di coloro che hanno vissuto la marca.