Classe 1985, quindi giovanissimo, Simone Rainer, nonostante una forte predilezione per gli studi scientifici tanto da volersi iscrivere alla facoltà di matematica, alla fine degli studi liceali lascia la sua città nativa Vipiteno per sperimentare gli studi di moda a Milano.
Arrivato per puro caso nel settore accessori dopo gli studi di sartoria, Simone ha subito apprezzato la produzione di borse grazie alla possibilità di un approccio all’industrial design e alla libertà di creare forme diverse che un capo d’abbigliamento non potrà mai offrire perché giustamente legato alla misure del corpo umano. C’è da dire che Rainer ha imparato a strutturare una borsa assistendo l’Head Designer borse di Marc Jacobs e questo già dice tutto, per poi continuare la sua professione niente di meno che per la casa di moda Missoni. Con quest’ottimo curriculum si fa spazio e inizia a lavorare per una sua linea di borse che è decisamente innovativa e stracool!
Il nostro designer con i piedi per terra e con la capoccia sulle spalle decide di vivere tutto ciò che di buono gli sta capitando con molta umiltà e di dedicarsi così sia alla sua personale produzione sia a mantenere il ruolo da freelance per altri marchi. Professione che gli assicura di entrare a contatto con altri pensieri e stili per trovare spunto in ogni nuova conoscenza. Attualmente sta lavorando per la prossima collezione AI 2013/14, che non vediamo l’ora di ammirare e comprare nei punti vendita forniti quali “Antonioli Milano” e “LuisaViaRoma”, ed in più è in trattativa per progetti futuri, dopo la collaborazione conclusa con Jil Sander.
Crede fortemente nella funzionalità e praticità delle cose, ma anche nel senso di desiderio e appagamento che si può provare nel vedere un oggetto e nella necessità di una carica sensuale che possa sfociare quasi nel feticismo.
Fidatevi, le sue collezioni di borse sono sensazionali ed intellettualmente elevate, basta menzionare la bags collection SS 2012 che richiama le tre fasi del processo alchemico di elevazione dalla materia grezza verso la purezza dell’oro, sia a livello chimico che a livello spirituale. Nigredo-Albedo-Rubedo; progettare una collezione di tale tematica è a dir poco geniale e portando sempre con sé il valore dell’umiltà, il designer Rainer si rispecchia nel primo step, il Nigredo, ma pieno di energia e forza di volontà è carico ed entusiasta per una dura scalinata verso l'affermazione professionale.
Geometria e matematica sono una costante nei lavori di Rainer e anche la sua ultima collezione nasce da un pensiero matematico-geometrico insaporito dall’artigianalità, ponendo come colonna portante la ricerca di una sorta di perfezione estetica.Tutto il design è retto da numeri, calcoli e scelte numeriche che si rifanno ai numeri primi, ed il logo stesso diventa quindi la chiave d’accesso al suo mondo, potendo da questo estrapolare la costante numerica di sezione aurea.
Simone Rainer nel suo scegliere una strada piuttosto che un’altra non si è impoverito, anzi si è arricchito, intraprendendo un percorso lavorativo dedicato al design e alla creatività, ma restando ancorato alla passione per le materie scientifiche.
Conclude l’intervista dando una personale visione del suo lavoro: “Credo che la mia collezione sia il buon compromesso tra i due percorsi: quello intrapreso e quello abbandonato.”