Pedro Rodriguez ©Museo del Traje – CIPE Madrid
Vi siete mai chiesti che cos’è la Moda? Molto probabilmente anche per chi la fa davvero non è semplice darne una definizione precisa.
Una cosa è coltivare l’arte e un’altra, ben diversa, è filosofare sulla sua essenza. Sono le parole dello stilista Pedro Rodriguez conservate nel libello “Para Comprender la Moda“, un’opera uscita in Spagna nel 1945, di cui si contavano poche copie in alcune biblioteche e qualche archivio di storia della moda, ed oggi pubblicata in Italia per la prima volta da Add Editore.
Pedro Rodriguez, come Presidente de la Alta Costura Espñola, svolse un ruolo molto importante per la cultura della moda iberica dandole un respiro internazionale. Negli anni Cinquanta alcune grandi attrici di Hollywood come Ava Gardner, Audrey Hepburn e Kim Novak indossarono le sue creazioni. Rodriguez fa parte di quella generazione di stilisti che appartengono al mondo della creazione vera e propria, dell’alta moda e del tailor made, che subì una profonda crisi con la nascita del prêt-à-porter e della moda giovane degli anni Sessanta.
Para comprender la moda non dispensa consigli sull’eleganza, ma offre una riflessione semplice e raffinata sull’essenza della Moda, sulla sua origine, le sue virtù e i suoi capricci che fanno di essa “la più piacevole e insieme la meno evitabile delle tirannie“.
La Moda è un potere universale che trova spazio in tutti i settori umani, ma non è figlia della Morale, nè del Senso Pratico, nè del Senso Estetico. Essa offre tutte le possibili versioni del corpo umano, obbedisce alla nostra necessità di metamorfosi e cambiamento, offre la possibilità di far sembrare un’unica persona diversa ad ogni stagione, conferendole così un fascino mutevole che, proprio per tale ragione, risulta interminabile. La Moda, afferma Rodriguez, “è la risposta all’incurabile dongiovannismo degli uomini. A forza di metamorfosi, li si aiuta ad essere fedeli”.
Il bisogno di rinnovarsi però non deve essere sottomesso alla tendenza. La bellezza della Moda sta nel saper scegliere con cura quello che è adatto al proprio corpo e alla propria personalità. La donna che sa cosa non le dona è consapevole di non essere perfetta, ma sa anche che, quando sceglierà un determinato abito, dovrà esserlo. Per questo la Moda è una scienza: “presuppone uno studio attento, un controllo severo dell’amor proprio, il gusto del rimprovero, dell’esame di coscienza tempestivo ed inesorabile”.
In un epoca in cui la bellezza e l’estetica corrispondono a canoni spesso lontani dalla realtà, Rodriguez delinea gentilmente le regole naturali dell’eleganza. Sottolineare ciò che su di noi è ben fatto e far scivolare via lo sguardo da quello che invece non va è il consiglio che definisce lo stile senza tempo.
Claude lascia alle sprovvedute, alle obese, a quelle che non sanno, la paura di non entrare in un modello. È la cliente, tra mille, che non si illude di poter acquistare la taglia dell’indossatrice. E del resto non saprebbe che farsene: quelle ragazza troppo alte, con gambe lunghe come trampolieri, con i gesti meccanici stanno alla sua grazia come l’insegna di un negozio sta al prodotto in vendita, come un fiore di stoppa sta al fiore vero. Claude è l’essenza stessa della moda, la ragion d’essere della messa a punto, perché la sua mente è fatta per scovare un difetto dovunque esso sia, perchè è implacabile nell’analisi, terribile nel correggere, avida di perfezione e mai contenta di se stessa finché non è sicura del risultato. Claude è l’idolo dele lavoranti di sartoria, è il capo del sindacato dell’amor proprio.
Questo libro è la risposta ad una domanda che spesso mi è stata posta:”Ma chi decide che cosa andrà di moda?”. Oggi ci sono cool hunter e professionisti a servizio della moda, come sociologi e antropologi, che riescono ad individuare con anni di anticipo quali saranno le tendenze del futuro. Ma molte mode devono la propria esistenza ad episodi fortuiti o a soluzioni occasionali che sono state adottate senza l’intenzione di divenire indicazioni di eleganza o una moda. Nel libro si cita come esempio il caso degli achucillados (accoltellati) alla fine del XV secolo. Rodriguez ci insegna che la Moda con la maiuscola non è solo una tendenza. La Moda, insieme all’eleganza, è un dono che consiste nell’abilità di saper unire con equilibrio la Novità e il Buon Gusto. “Sacrificare il risultato personale alla novità è un pessimo affare e cercare il risultato personale prescindendo dalla moda, un’impresa temeraria“.
L’eleganza non è solo questione di guardaroba: ha a che fare con l’anima.
Al “dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei” Rodriguez preferisce il “dimmi chi sei e ti dirò come vestirti”. Ma chi può vantare di conoscersi davvero? A voi l’ardua sentenza, mie care ed eleganti lettrici
A Zelda piace: Colei che, tra le tante donne che si fanno vestire, si veste. Colei che, tra le tante donne che restano deluse perché sbagliano abito o conoscono male se stesse, sa davvero come si dia un ordine. Proprio perché l’eleganza è difficile, è appetibile; proprio perché è alla portata di pochi, è preziosa (Pedro Rodriguez).
Pedro Rodriguez ©Museo del Traje CIPE Madrid
Pedro Rodriguez ©Museo del Traje – CIPE Madrid
Pedro Rodriguez ©Museo del Traje – CIPE Madrid
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