La modella Essena O’Neill lascia i social protestando contro la loro irrealtà: -Non è la via vera-
Essena O’Neill: chi è
Se non siete teenager australiani o particolarmente appassionati di Instagram, il social network che vede nella modifica e nella condivisione di fotografie la sua ragione di esistere e ciò che l’ha portato alla fama, è probabile che non abbiate mai sentito nominare l’australiana Essena O’Neill. Essena ha appena diciotto anni, eppure è una delle modelle più conosciute del filtrato universo di Instagram.
I dati dei social di questa ragazza della Sunshine Coast, Queensland, sembrano, o almeno sembravano fino a pochi giorni fa, parlare per lei. La diciottenne aveva all’attivo circa 2mila fotografie sul suo account Instagram, con un seguito di ben 574mila follower e 250mila su Youtube. Sin dalla prima adolescenza, verso i 15 anni, la ragazza si è dedicata ad una scrupolosa cura della propria immagine online in un incessante personal branding, che l’ha portata ad aumentare i suoi followers giorno dopo giorno. Un’adolescenza racchiusa in quegli scatti, sia amatoriali sia tecnicamente ineccepibili, che sembravano tratteggiare un’adolescenza perfetta e da manuale, tra le tinte calde di un Valencia o dalle sfumature più nette di un X-Pro II. Essena ha passato gli ultimi anni a sorridere al piccolo tondino nero della fotocamera di uno smartphone, ed era seguita da migliaia di persone nella sua vita apparentemente perfetta. I social erano diventati un lavoro, tanto da costringerla a passare anche oltre 50 ore settimanali a rispondere a domande su Tumblr e pubblicare foto su Instagram. Ma, per citare Ichabold Crane in “Il mistero di Sleepy Hollow”, la verità non è sempre ciò che appare; e Essena ha deciso, pochi giorni prima del suo diciannovesimo compleanno, di dichiararlo all’intera comunità del web, dando vita a un video che ironicamente è diventato virale in poche ore.
Il caso, il video e le motivazioni
Nei primi giorni di novembre 2015, Essena ha deciso di postare un video, presto subissato di commenti e condivisioni in una sorta di ironico contrappasso, in cui descrive la vita che ha trascorso (e che avrebbe finto) negli ultimi anni, in nome della popolarità sui social media. La costante perfezione richiesta dalla fama crescente e la necessità di postare sempre più contenuti, contenuti peraltro ammantati di un’invidiabile quanto effimera realtà, l’ha logorata.
Nel video, la ragazza si presenta con la voce rotta e gli occhi arrossati mentre spiega le ragioni della propria decisione: cancellarsi dai social network, ma soprattutto rendere realistiche le didascalie che accompagnavano le foto del suo profilo Instagram, da cui comunque ha eliminato circa 2000 scatti. Lo sforzo quotidiano per lei era essere perfetta per l’occhio della telecamera, dimostrando agli altri di essere perfetta in una fame sempre maggiore di like. Le foto rimanenti non hanno più gli hashtag spensierati che ci si aspetterebbe da una ragazza adolescente, ma parlano di ciò che l’occhio monodirezionale della fotocamera nasconde, o cerca di minimizzare. Essena ha voluto cercare d svelare cosa ci fosse dietro a quegli scatti: non naturalezza, ma cifre altissime per una foto con un vestito o una maglia che non avrebbe indossato mai più, Tra alcune delle didascalie, per esempio, una spiega come per uno scatto ci siano volute ore di osa; un’altra, come un selfie che dovesse apparire sì spontaneo e naturale, ma soprattutto gradevole per i followers e utile per i like, sia stato il risultato di una cinquantina di sorrisi all’obiettivo; un’altra ancora, di come il giorno di un servizio fotografico non avesse quasi toccato cibo.
La conclusione a cui la ragazza è giunta è lapidaria e, per alcuni versi, lapalissiana: -Senza rendermene conto per gran parte della mia adolescenza sono stata dipendente dall’approvazione degli altri e dal mio aspetto fisico. I social media, soprattutto come li usavo io, non sono reali.- Continua poi scoraggiando le ragazze a seguire le star di Insagram, sostenendo che spesso le foto siano portatrici di un’ideale di bellezza definito “artificiale e disonesto”, rimarcando quindi la sua distanza da quest’universo di tweet, filtri e icone lampeggianti.
Photo credit: Www.CourtneyCarmody.com/ / Foter.com / CC BY
Reazioni della rete e critiche
Come in ogni caso che tocchi le delicate questioni della privacy e dei limiti personali delle persone online, le reazioni della rete non si sono fatte attendere. In particolare, una delle risposte più lunghe e articolate è quella di Zack James, ex youtuber e ora amministratore delegato di un’azienda che opera proprio nell’ambito dei social media. James rovescia l’assunto della diciottenne: non sono i social ad essere bugiardi, ma lei. La risposta esordisce così: -Social Media can be whatever the user desires it to be. Allowing yourself to become pressured into a false life that you’re uncomfortable with is the result of your own actions and intent. The inability to define yourself, your life, your own sense of confidence comes from a lack of trying to understand yourself.-
I social sono quindi solo uno strumento e un mezzo di comunicazione di per sé neutro, attraverso cui una persona può decidere consapevolmente di essere pagata per uno scatto che la ritrae con addosso un vestito da migliaia di dollari, passare un pomeriggio alla ricerca dello scatto casual perfetto o, come appunto sostiene Essena, vivere una bugia. James le risponde che è una pura questione di scelta; nonostante una simile posizione abbia alcuni punti condivisibili, è da notare che la vita di Essena è stata sinora improntata su strategie di marketing e personal branding che raramente vivono le ragazze che scattano una foto al gattino nei momenti di pausa dallo studio. Una delle teorie a riguardo sostiene che quella della modella sia stata una semplice sceneggiata per aumentare la propria popolarità.