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La Moglie del Califfo di Renée Ahdieh

Creato il 04 febbraio 2016 da Anncleire @anncleire

La Moglie del Califfo di Renée Ahdieh

Ma così come voi siete giovane, io sono vecchio, e alla mia età la saggezza diventa meno un diritto di nascita e più un’aspettativa. Nella mia vita, l’unica cosa che ho davvero imparato è che nessuno realizza il meglio di sé senza ricevere amore. Non siamo fatti per vivere da soli, Shahrzad. Più una persona allontana gli altri, più diventa chiaro che ha bisogno di essere amata.

“La moglie del califfo” è la traduzione italiana di “The Wrath and the Dawn” primo volume della duologia fantasy di Renée Ahdieh, retelling de “Le mille e una notte” dalle atmosfere dichiaratamente arabeggianti. Uscito il 4 febbraio per Newton Compton Editori è già un successo mondiale, acclamatissimo anche da altre scrittrici di historical fantasy come Sabaa Tahir e Marie Rutkoski. In realtà appena uscito non aveva attirato la mia attenzione, anzi lo avevo decisamente snobbato, non particolarmente attirata dalla trama. Ma quando Susi mi ha proposto di partecipare al Blog Tour e leggerlo in anteprima non ho resistito e… meno male perché mi è piaciuto molto.

Ogni volta che il sole cala sul regno di Khalid, spietato califfo diciottenne di Khorasan, la morte fa visita a una famiglia della zona. Ogni notte, infatti, il giovane tiranno si unisce in matrimonio con una ragazza del luogo e poi la fa uccidere appena sorge il sole, dopo aver consumato le nozze. Ecco perché tutti restano sorpresi quando la sedicenne Shahrzad si offre volontaria per andare in sposa a Khalid. In realtà, ha un astuto piano per spezzare quest’angosciosa catena di terrore, restando in vita e vendicando la morte della sua migliore amica e di tante altre fanciulle sacrificate ai capricci del califfo. La sua intelligenza e forza di volontà la porteranno a superare la notte, ma pian piano anche lei cadrà in trappola: finirà per innamorarsi proprio di Khalid, scoprendolo molto diverso da come appare ai suoi sudditi. E Shahrzad scoprirà anche che la tragica sorte delle ragazze non è stata voluta dal principe. Per lei ora è fondamentale svelare la vera ragione del loro assurdo sacrificio per spezzare una volta per tutte questo ciclo di morte.

 

Sto iniziando ad amare particolarmente l’historical fantasy. Svezzata dall’incredibile bravura della De Winter, accompagnata dalla potenza della Rutkoski, cadere vittima della Ahdieh è stato facile e immediato. L’atmosfera permeante, poco fantasy e molto avvolgente, conduce il lettore in un ambiente molto lontano dallo sfarzo occidentale, ma incredibilmente lussureggiante e ammaliante, come lo può essere solo una danza del ventre. La scrittrice, accuratissima nelle descrizioni, è riuscita a costruire una storia avvincente, un retelling che pur discostandosi dalla storia originale ne conserva il fascino. E allora ci ritroviamo a muovere passi incerti insieme con i protagonisti, pur conservando i vantaggi di chi sa tutto. Sapientemente costruita la trama si svolge lieve, seppur un po’ forzata dal lato romantico, che mi ha lasciata un po’ interdetta. È Shahrzad, Shazi per gli amici, la protagonista di questa storia. Ribelle, dalla lingua affilata, impulsiva e caparbia, la ragazza ha un obiettivo, la vendetta, che si frange con la consapevolezza di non avere tutto sotto controllo, di non avere in mano tutte le possibili sfumature della verità. Shahrzad è una ragazza minuta, dai capelli corvini, che non si lascia impressionare, tanto meno spaventare, dal califfo a cui è andata in sposa e che si ritrova, suo malgrado, a fare i conti con una situazione difficile e spietata. Dalla storia leggendaria a cui si ispira. Shahrzard riprende la dialettica e la sua capacità di raccontare storie misteriose e significative che catturano l’attenzione di suo marito e mostrano un lato di lei imperscrutabile e magnetico. Intelligente e testarda la ragazza sfrutta i mezzi a sua disposizione per salvarsi, anche quando si ritrova con le spalle al muro ad affrontare una verità che non si sarebbe mai immaginata, dal clamore di mille spade. Dall’altro lato c’è Khalid, il re dei re, affascinante e inquietante, un mostro, come si definisce a più riprese, intrappolato in una situazione molto più grande di lui, segnato dalla perdita e dal rifiuto costante di chi lo circonda. Khalid è un sovrano irascibile, intenzionato a non arrendersi e incredibilmente attratto dal fascino inarrestabile di Shahrzad. Ogni sua mossa è frutto del  calcolo, un autocontrollo esercitato con una freddezza inimmaginabile, accompagnata da uno scoppio incandescente quando si lascia andare. Non c’è niente che Shahrzad non possa fare. Non c’è niente che Khalid non sia disposto a fare per chi ama. Ma e c’è sempre un ma, nel passato e nel presente di Shahrzad c’è l’altrettanto affascinante Tariq, compagno di giochi d’infanzia e molto di più. Tariq, indomito, intraprendente, incapace di lasciarsi alle spalle la ragazza, con cui ha condiviso molto, moltissimo. Dagli occhi cenere e il fisico possente è sempre accompagnato dal mio personaggio preferito, il suo incredibile falco Zoraya, immensa, fedele, imperturbabile. Stupenda. E se Tariq non se ne separa mai, pure non va molto a genio al suo migliore amico Rahim che fa da controparte a Jalal, che ho preferito di gran lunga. Entrambi coraggiosi, entrambi leali, entrambi desiderosi solo di aiutare i loro compagni di sventura. Calibrare i personaggi e le situazioni è stato uno dei compiti più ardui della Ahdieh, il rischio di strafare troppo forte, eppure nonostante l’evidente complessità della struttura narrativa, la narrazione procede organica. L’unica parte che non sono riuscita ad apprezzare appieno sono state le interazioni tra Shahrzad e Tariq e tra Shahrzad e Khalid. Le prime perché marcatamente carenti dell’appeal che avrebbero dovuto avere, le seconde perché affrettate, in fondo re e regina si conoscono da poco, e le loro dichiarazioni non ne tengono conto. Pur apprezzando i sentimenti e le azioni, pur non sono riuscita a vederle molto solide.

Ma ho letteralmente adorato le ambientazioni (di cui vi parlerò approfonditamente nella mia tappa del blog tour). Il regno del Khorasan è spettacolare, circondato dal deserto, ispirato alla Persia e all’Arabia di Aladino, emerge forte dalle pagine, sprigionando una meravigliosa magia. Innumerevoli i riferimenti alla tradizione millenaria degli sceicchi, formidabile la cura dei particolari sia di luoghi, che di cibi, che di vestiti e armi (senza glossario, è la fine), ma fine e quasi elegante, con un fascino tutto orientale. Perdersi nell’atmosfera è veramente facile.

Il particolare da non dimenticare? Una rosa lilla…

Incantevole, con un’azione ben dosata e una storia d’amore appassionante, è il tentativo riuscitissimo di far rivivere le storie della tradizione orientale in una nuova affascinante veste young adult. Avvolgente come l’incenso, impetuoso come il deserto, indimenticabile come i palazzi d’oriente. Non vedo l’ora di leggere il secondo volume.

Buona lettura guys!

La Moglie del Califfo di Renée Ahdieh

Ringrazio immensamente Susi e Newton Compton Editori per avermi regalato l’incredibile occasione di leggere questo libro in anteprima in cambio della mia onesta opinione. Ve ne sono incredibilmente grata.


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