Alcune settimane fa, durante un incontro in Prefettura dedicato all’emergenza abitativa il Comitato Antisfratto ha citato il concetto di “morosità incolpevole”, che alcune autorità presenti non hanno riconosciuto. Forse per una svista? Di fatto la morosità incolpevole è status giuridico esistente e regolabile secondo le modalità previste dal decreto legge del 31 agosto 2013, numero 102, articolo 5, riportato qui sotto e pubblicato a suo tempo in Gazzetta ufficiale. Esiste anche un Fondo di 20 milioni di euro, che può essere messo a disposizione secondo criteri da stabilire e valido sia per il 2014 che per il 2015. Che aspetta la provincia di Cremona ad avvalersene? Al contrario si segnalano diversi sfratti ogni settimana solo in città. Si può ben auspicare quindi che nel corso del dibattito in Prefettura il concetto di morosità incolpevole venga riconosciuto, anche perché la recessione e il cattivo funzionamento del teleriscaldamento, congiunto alla precarietà del lavoro e al bassissimo potere d’acquisto di chi ha reddito precario, generano facilmente morosità incolpevole. Le cause vinte, ormai tre, da Assoutenti contro Aem e gli importi sproporzionati delle bollette del teleriscaldamento negli alloggi popolari dimostrano che l’Aem non rappresenta altro che la voglia di profitto, e questo per suo statuto, per disposizione, per volontà del Comune che è entrato con Aem Gestioni in LGH, assegnando quindi a una holding finalizzata al profitto anche la gestione della morosità del teleriscaldamento e dell’acqua calda negli alloggi popolari. Questo è un assurdo, una contraddizione pesante, acuita dalla recessione che perdura e dal pessimo funzionamento del teleriscaldamento, con la sua enorme dispersione di calore che viene addebitata persino agli utenti con le tubature piombate e sigillate. A questo punto è giusto auspicare che le istituzioni ascoltino il Comitato Antisfratto e le sue ragioni, considerata la grave situazione di povertà e di mancanza di lavoro di non pochi cremonesi. Lo sfratto, in generale, anche se non associato ai debiti del teleriscaldamento, può essere evitato. Non per fare doni e regali; semplicemente ci sono grandi ricchezze in Italia che possono essere ridistribuite, in misura ridotta, tale però da permettere ai cittadini in difficoltà di uscire da una condizione deprimente come meritano.
TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 31 agosto 2013, n. 102
Testo del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, (in Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 204 del 31-8-2013 – Suppl. Ordinario n. 66), coordinato con la legge di conversione 28 ottobre 2013, n. 124, (in questo stesso Supplemento ordinario alla pag. 1), recante: “Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalita’ immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonche’ di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici”. (13A08725) (GU Serie Generale n.254 del 29-10-2013 – Suppl. Ordinario n. 73)
5. E’ istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti un Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con
una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014
e 2015. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate nei Comuni ad
alta tensione abitativa ((che abbiano avviato, entro la data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto,
bandi o altre procedure amministrative)) per l’erogazione di
contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. Con decreto del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano, le risorse assegnate al Fondo di cui al
primo periodo sono ripartite tra le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano. ((Con il medesimo decreto sono stabiliti i
criteri e le priorita’ da rispettare nei provvedimenti comunali che
definiscono le condizioni di morosita’ incolpevole che consentono
l’accesso ai contributi. Le risorse di cui al presente comma sono
assegnate prioritariamente alle regioni che abbiano emanato norme per
la riduzione del disagio abitativo, che prevedano percorsi di
accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto, anche
attraverso organismi comunali. A tal fine, le prefetture-uffici
territoriali del Governo adottano misure di graduazione programmata
dell’intervento della forza pubblica nell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto.)