Magazine Diario personale

La morte in Pentola

Da Gloutchov
La morte in Pentola Gaia non delude. La morte in Pentola è un racconto che riesce a divertire, e nello stesso tempo a intrattenere attraverso un giallo con la 'G' maiuscola.
Personaggi principali di questa storia sono due signore attempate che partono per una "gita da pentola", ovvero uno di quei viaggi organizzati che per 30 euro ti portano a visitare una città storica, e ti costringono ad assistere a una vendita (solitamente) di pentole e tegami. Il pullman è carico di strani personaggi, ognuno con i suoi vizi e le sue virtù. C'è persino una ragazzina... sempre al telefono, a mandare sms e quant'altro. La gita si svolge da programma fino a che non ci scappa il morto. E chi sarà mai, tra gli occupanti del pullman, ad aver compiuto il fatto? Questo non ve lo svelo.
Preferisco parlare dello stile asciutto e divertente di Gaia. Leggendo le pagine di questo racconto sembra proprio di far parte della comitiva. Io, a una gita di questo tipo, non ci sono mai andato ma... ecco, tutto si svolge come me lo potrei immaginare, con tanto di visita al trotto di fronte alle bellezze della città visitata. Pentole e tegami, spremi agrumi, grattuge elettriche, bustine anti-tarme... mi sembra di vedere anche la bellona in abiti tigrati che presenta ogni prodotto mentre i gitanti pranzano al ristorante. Pranzo a porte chiuse, e non si esce se non si compra qualcosa, té capì, stellina? Ma parlavo dello stile, e dei personaggi. Tutti particolari e di spessore. Anche le comparse sono credibili. La storia si legge sorridendo, e tutto sembra davvero realistico. Mi è piaciuto molto.
Il libro si presenta sottile, con una copertina curata, mi spiace solo che non ritragga l'ombrello... ops! Non dovevo parlarvi dell'ombrello... Le pagine sono di buona qualità, pesanti, un bel colore. Anche il font usato è chiaro e di facile lettura. Nessun profumo particolare... un peccato, non si percepisce neppure il classico odore della colla. Però è una bella confezione per una bella storia.
Ah... dimenticavo: Il libro ha vinto il primo premio al concorso "Passi nel buio 2009" e si è piazzato secondo al "Premio Nazionale di Arti Letterarie - Arte Città Amica". Mica male, no?


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