La mostra che Repetto Projects sta dedicando, a Milano, a Pier Paolo Calzolari si preannuncia interessante fin dal titolo: Pier Paolo Calzolari. Sur l'aile du tourbillon intelligent.
Riprende, infatti, due versi di Charles Baudelaire, tratti da Le Vin des amants, nella raccolta Fleurs du mal:
Mollement balancés sur l'aile
Du tourbillon intelligent
Calzolari, bolognese di origine, si forma presso la Sala Studio Bentivoglio, ma già nel 1967, ancora ventiduenne, abbandona le tecniche pittoriche tradizionali per avvicinarsi a una nuova forma di produzione artistica che privilegia l’uso dei materiali più disparati, come il ghiaccio, la margarina, il piombo fuso, le scritte al neon, materiali metallici, organici e naturali, giungendo a creare relazioni inaspettate tra oggetti ed elementi primari, come l’acqua e il fuoco, al fine di suggerire situazioni emozionali e stati mentali. Importante è la sua attenzione al coinvolgimento di tutti i sensi nella fruizione dell’opera d’arte, ottenuto attraverso l’introduzione di elementi sonori o in grado di sollecitare il tatto e l’odorato.
Diviene presto uno dei maggiori esponenti dell’Arte Povera, con tre partecipazioni alla Biennale di Venezia e una a dOCUMENTA, tra le più importanti manifestazioni d’arte contemporanea a livello europeo.
La mostra, inaugurata venerdì scorso, si protrarrà fino al 25 maggio 2013, con l’obiettivo di ripercorrere la vita artistica di Calzolari dal 1970 al 2010, esponendo alcune delle opere realizzate durante il quarantennio preso in considerazione, una delle quali è nella foto in alto: D’après Capodanno 1980 Senza Titolo Rosso, 1980, opera realizzata in sei versioni, con differenti formati e colori dei tubi fluorescenti, Foglie di tabacco Virginia, ferro, candela, trasformatore, dimmer box.
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