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Già da quell' ormai lontano ma indimenticabile viaggio capii che Lisbona è meticcia, sa di Africa e d'America, è improvvisazione, sincope, guizzo improvviso, è una nota trascinata, sapore di stanze buie riscaldate dai respiri umidi là dentro, bagliore accecante di cristalli di luce là fuori, preghiera antica delle donne che aspettano i marinai salpati per terre lontane, è la festa del ritorno a casa.In una parola, è jazz.
Ho già scritto il mio personale perché. Riferendomi invece strettamente alla scena musicale, posso dire molto altro.Ad esempio, da un'anima blue e dalla passione di alcuni giovani lisboeti è nata l'etichetta indipendente Clean Feed che è ormai diventata riferimento per molto jazz contemporaneo in tutto il mondo. Lo storico posto da dove tutto iniziò nel 2001 per me è luogo di venerazione ammirata perché i proprietari sono stati capaci in pochi anni di creare un piccolo miracolo. E senza montarsi la testa: adesso hanno trasformato lo store in un posto dov'è possibile ancora bere birra ad un euro e ascoltare concerti dal vivo senza sborsare un soldo.
Innumerevoli poi sono le iniziative musicali jazz presenti in città durante l'anno.L'autunno e l' inverno vedono fiorire i festival nei teatri e negli auditori, nonché all' Hot Clube, un autentico jazz club -tra i più antichi d'Europa- dove si sta pigiati nottetempo soltanto per ascoltare musica. E bere birra ad un euro.La primavera e l'estate sono ovviamente le regine degli spazi all'aria aperta: grandi e piccoli nomi si susseguono sui palchi cittadini, ed è sempre una festa parteciparvi. Perché la città risuona della musica di cui è fatta.
L'estate è il momento di OutJazz: da Maggio a Settembre ogni domenica pomeriggio un parco pubblico (che cambia ogni mese) offre un'ora di musica completamente gratuita in un'atmosfera rilassata e allegra. Questo mese è il turno anche di Jazz em Agosto e stasera vado a sentire l'eclettico John Zorn che suona con gli Electric Masada, di cui fa parte uno dei miei chitarristi preferiti, Marc Ribot, autore di quegli inconfondibili riff che si sentono ad esempio in molti pezzi dello zio Tom (Waits) e Vinicio Capossela.
Arriva un bel concerto dopo l'incredibile giornata di ieri, trascorsa su una spiaggia nascosta trovata per caso dopo aver lasciato l'auto tra gli alberi, il nostro Big Sur atlantico.
Tutto questo è musica.
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