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La mutazione - Recensione - PC

Creato il 17 marzo 2015 da Intrattenimento

La fine di un incubo per Claire e Moira? Riuscirà Barry a ritrovare la figlia e a portare in salvo Natalia?

Ogni storia, si sa, ha un principio e una fine. E anche nel caso di Resident Evil: Revelations 2 siamo giunti alla prova dell'ultima puntata. Un episodio particolare, che doveva dare risposta a diversi "perché", approfondire alcuni elementi narrativi legati ai suoi personaggi, compresi gli antagonisti, e mettere la parola fine alle vicende narrate in queste settimane. In realtà, lo anticipiamo subito, la sensazione che abbiamo avuto dopo i titoli di coda è che con questa quarta puntata sia stata chiusa una porta, ma lasciata anche aperta una finestra per un eventuale terzo capitolo. La puntata si apre comunque con l'arrivo di Claire e Moira nella "tana" della loro aguzzina, che si rivela ben diversa da come probabilmente l'avevano immaginata. Questa prima parte del gioco può sembrare quasi uno scherzo, visto che dura davvero pochissimo. Invece è autentico, e nonostante sia breve e lineare nel suo svolgersi, con una classica situazione conclusiva da fuga disperata, racchiude probabilmente uno dei momenti più drammatici dell'intera vicenda. Due, in realtà, se si valuta complessivamente un altro elemento. Ad ogni modo, dopo aver esplorato l'area la coppia di ragazze trova quanto stava cercando, e dopo una lunga discussione con la cosiddetta Guardiana accade un fatto che porterà allo scenario sopra descritto.

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L’antro della bestia

L'atto con Barry e Natalia è invece molto più lungo, e risulta ancora una volta il migliore per varietà, scenari e situazioni. L'ex membro della S.T.A.R.S. attraversa un momento molto difficile sia emotivamente che fisicamente, e si ritrova perfino a dover scendere nelle viscere delle miniere per cercare di trovare la spregevole responsabile di tutti gli accadimenti che hanno coinvolto lui, i suoi cari e gli abitanti dell'isola. Impresa tutt'altro che facile visto che la caccia procede attraverso dei tunnel pieni di gas velenosi, pseudo zombi e creature di ogni risma colpiti dal virus mutogeno noto come t-Phobos.

La mutazione
La mutazione
Non mancherà poi una gradita sorpresa per tutti i fan di Resident Evil, fino ad arrivare all'atteso, pirotecnico finale, dove molto riusciti sono il design del boss e il lungo scontro particolarmente difficile che caratterizzerà la sua apparizione, e che a un certo punto porterà a un'interessante variante nelle meccaniche della battaglia, coinvolgendo anche un secondo personaggio. Unico neo di questa seconda parte, a nostro parere, il fatto che a livello di storia a un certo punto si scada un po' in certi cliché. Non che la trama sia brutta, sia chiaro. Solo era lecito aspettarsi qualcosina in più rispetto a certe situazioni abbastanza scontate. Soprattutto poteva essere meglio valorizzata, dandogli più spazio anche prima delle fasi conclusive, la figura della Guardiana. Comunque sia, passando oltre, dal punto di vista delle meccaniche di gioco in generale, visto lo svolgersi dei due atti, possiamo sostanzialmente parlare solo di quelle di Barry e Natalia, che confermano quanto di buono avevamo già scritto nel corso delle precedenti recensioni, in particolare del terzo episodio. Se inizialmente avevamo indicato in quella composta da Claire e Moira la coppia meglio assortita del gioco, gli eventi successivi ci hanno fatto cambiare idea facendo pendere la bilancia delle nostre preferenze in favore del barbuto ex S.T.A.R.S. e della sua giovane compagna. Anche ne La mutazione, infatti, i poteri di Natalia risultano decisivi ai fini dell'avventura perché percependo la presenza delle creature che popolano l'isola, in particolar modo quella dei Revenant e dei loro punti deboli, agevola parecchio il compito del giocatore nell'aggirarle o nell'eliminarle spesso evitando lo scontro faccia a faccia. Ma anche le dinamiche più semplici, come alternare i due personaggi per abbassare una serie di leve o altre cose simili, sembra funzionare meglio con questa coppia. Interessante poi l'idea di Capcom di tentare di aggiornare alcune situazioni classiche aggiungendo delle piccole ma significative varianti, come la presenza di sostanze tossiche in alcuni cunicoli che costringe il videogiocatore a non soffermarsi troppo in certi ambienti, pena la morte. Ma anche a muoversi in un certo modo per cercare dei punti dove poter far respirare i personaggi, evitando al contempo di rimanere intrappolato fra le grinfie di qualche mostro nascosto dietro ai vapori gassosi.
La mutazione

Moira e Natalia

Prima di passare ad analizzare la parte tecnica, vogliamo soffermarci un momento su due contenuti che sono disponibili con la Complete Season del gioco. Oltre alla modalità Raid, che abbiamo ampiamente vivisezionato nella recensione del primo episodio, e alla possibilità di rigiocare le singole puntate con opzioni differenti, come Nemici Invisibili e Conto alla rovescia, Revelations 2 regala due episodi aggiuntivi focalizzati sulle storie di Moira Burton e Natalia Korda.

La mutazione
La mutazione
Uno, intitolato La prova, mette il giocatore nei panni di Moira e ne approfondisce in parte un certo punto della storia. Purtroppo come per altre situazioni, non possiamo spiegarvi nel dettaglio di cosa si tratta perché strettamente correlato con l'avventura principale e dunque l'argomento è a rischio spoiler. L'altra puntata, Piccola Donna, ci fa conoscere invece meglio il personaggio di Natalia. Accompagnata da una misteriosa figura la ragazzina è qui impegnata "ufficialmente" a ritrovare il suo orsacchiotto preferito, perso nelle fogne. Ufficialmente perché non sempre la realtà è esattamente come appare. L'episodio con la figlia di Barry ha una giocabilità leggermente più d'azione, con addirittura fasi di caccia, mentre il gameplay della storia di Natalia è più di tipo stealth. Chiusa questa parentesi dedicata a questa coppia di extra che vanno a tutto vantaggio del fattore longevità, chiudiamo come accennato prima parlando della parte tecnica. Anche il quarto episodio conferma quanto detto nella precedente recensione, e cioè che grazie a un paio di piccole modifiche e ottimizzazioni compiute da Capcom con la patch 1.0.1, l'immagine generale è stata resa sicuramente più stabile a tutto vantaggio della giocabilità e dell'impianto visivo, anche se bisogna segnalare ancora qualche sporadico rallentamento, specie nelle zone strutturalmente più affollate e piene di mostri ed effetti nebbia. Tutto però scompare davanti all'atmosfera. In particolare gli scenari al chiuso sono in grado di restituire degli scorci evocativi dal punto di vista horror, soprattutto all'interno delle caverne della miniera, contribuendo a rendere più paurose le figure delle creature che infestano quelle aree. Su tutte i Rotters, cioè a dire quegli pseudo zombi quasi del tutto ormai consumati e scheletrici, e i silentilliani e disturbanti Revenant, dal corpo martoriato dagli effetti del virus Uroboros e varianti. Allo stesso modo agisce l'audio. Le musiche aumentano il coinvolgimento del videogiocatore con alcune tracce che si attivano nelle situazioni più horrorifiche e drammatiche, senza dimenticare gli ottimi effetti sonori.

Pro

  • Atmosfere evocative grazie a un buon design degli ambienti
  • In alcuni passaggi rinnova certe meccaniche inserendo nuovi elementi
  • L'atto di Barry è di nuovo il più bello da giocare
  • La battaglia col boss finale è strutturalmente ben concepita

Contro

  • La prima parte dura lo spazio di un respiro
  • Graficamente piacevole, ma ancora lontano dall'essere all'avanguardia
  • La parte finale della storia poteva essere meno stereotipata

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