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La nanna con il metodo E.A.S.Y.

Da Paola

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Il primo libro “da mamma” che ho davvero amato è stato di certo “Il linguaggio segreto dei neonati” di Tracy Hogg. Avevo da poco iniziato a leggerlo, quando mia figlia ha deciso che, finalmente, era tempo di farsi conoscere. Di conseguenza questo è stato il mio compagno d’ospedale e dei primi giorni a casa con lei.

Tracy Hogg è una famosa puericultrice britannica. Devo ammettere che il suo soprannome “the baby whisperer”, e cioè la donna che “sussurra ai bambini”, è stato uno dei motivi per cui ho deciso di comprare questo libro. L’altro è stato sicuramente il rassicurante suono del metodo da lei proposto:  E.A.S.Y., acronimo di Eat, Activity, Sleep, You.

Il metodo proposto si basa sulla creazione di una routine quotidiana che passi, ciclicamente, dalle quattro fasi: pappa, attività (gioco), nanna e tempo per te, ovvero per mamma e papà.

Questa routine si può creare fin dai primi giorni di vita del neonato e proseguire poi adattandola alle varie fasi di crescita del piccolo e alle sue esigenze specifiche. Per un bambino appena nato, ad esempio, la pappa corrisponde al momento dell’allattamento al seno o al biberon. L’attività potrebbe essere la scoperta della mamma e del papà annusandoli, guardandoli o toccandoli. La sera questa attività potrebbe essere, invece, il bagnetto o il massaggio (di cui parlavamo qui).

Ma veniamo a quello che più ci interessa di questo metodo, la S di sleep, ovvero la nanna. Secondo la Hogg a ogni fase di veglia (la pappa seguita da un’attività) segue una fase di sonno. Ovviamente, man mano che i bimbi crescono, il tempo di veglia si amplia riducendo il numero di sonnellini diurni, per far posto ai due momenti di riposo più importanti: il sonnellino pomeridiano e la nanna notturna.

Quello che è importante, secondo l’autrice, è la ripetizione della routine. Se si decide che l’attività serale prima della nanna è il bagnetto, bisognerà ripetere questo rito tutte le sere, perché il piccolo si abbandoni al sonno sentendosi sicuro e a proprio agio. Semplificando, il metodo si basa infatti sul concetto che il piccolo imparerà pian piano che a ogni fase ne segue sempre un’altra e si sentirà più tranquillo. Se ad esempio impara che al bagnetto segue la nanna e al suo risveglio la mamma e il papà saranno lì, verosimilmente addormentarsi sarà per lui più facile.

Ora, devo dirvi che ho letto questo libro, l’ho molto amato, ho trovato tanti spunti utili, ma non ho mai seguito una routine così rigida. Non ho (quasi) mai ripetuto per lunghi periodi tutte le sere la stessa attività prima della nanna. Almeno i primi tempi, e finché non abbiamo introdotto la storia della buonanotte, le attività pre-nanna sono sempre state varie e molto spesso era proprio l’allattamento che accompagnava la mia bambina alla nanna senza alcuna attività in mezzo.

Credo seguire una routine serale sia un ottimo aiuto per conciliare la nanna dei piccoli. Ma credo anche che si debbano rispettare e assecondare le loro (e le nostre) esigenze prima di tutto. Alla fine ogni coppia genitore/bambino è un mondo a sé. Ed è giusto che le regole di quel mondo siano stabilite dai suoi abitanti, non vi pare?

E voi, conoscete il libro della Hogg? Avete applicato il metodo E.A.S.Y.?

Se volete sapere qualcosa di più sull’autrice, Tracy Hogg, qui il suo sito internet.


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