Magazine Psicologia

La narrazione autobiografica

Da Psychomer
by Tatiana Porcelli on febbraio 3, 2012

In molti luoghi educativi come ad esempio le scuole, le comunità di recupero per tossicodipendenti, le residenze per anziani, i centri di accoglienza per immigrati, le case famiglia ecc., viene spesso avanzata una proposta formativa finalizzata all’attivazione o ri-attivazione di percorsi di crescita individuali e di gruppo.

Si tratta della narrazione scritta della propria vita (autobiografia) e del racconto orale di sé (autobiologia); ma quali sono gli scopi di questa pratica?

Analizziamoli nel dettaglio: essa rappresenta una tecnica volta a migliorare o ristabilire il contatto con se stessi. Tale approccio soddisfa il bisogno di raccontarsi e di raccontare ciò che accade, di creare legami e connessioni fra eventi della propria vita, allo scopo di dare voce e risonanza ai vissuti emotivi prodotti dalle esperienze. Scrivere la propria storia, di periodi di vita o di frammenti sparsi di essa, di persone incontrate e di momenti vissuti aiuta a trovare le connessioni perse ed a esplicitare spiegazioni che spesso rimangono nascoste.

L’autobiografia richiede attenzione e cura di sé, per collegare domini differenti dell’esistenza, fornendo un repertorio dei diversi modi di essere (di sé) nel tempo e nello spazio. È fondamentale però, che quanto prodotto venga condiviso; gli altri individui infatti, forniscono stimoli ed incoraggiano la formazione di nuovi modi di pensare e sentire.

Si potrebbe allora proporre un’idea di questo tipo: si presenta un tema di riflessione come l’amicizia, l’amore ecc. e si incoraggia ciascun soggetto a scrivere in merito a tale argomento, facendo riferimento alla propria storia personale. Le singole narrazioni verranno poi lette, condivise e discusse all’interno del gruppo. Ilpercorso potrebbe essere strutturato secondo “arcipelaghi” di esplorazione come ad esempio sensazioni, figure, eventi chiave, ideologie personali ecc. In questo modo si ricorda, si rimembra, si rievoca e ci si confronta con l’altra persona. Ogni individuo narra all’altro frammenti della propria vita e riceve altri racconti in cambio.

A mio parere si tratterebbe di un gran bel metodo per arricchire sé stessi e gli altri. In fin dei conti non è molto diverso da ciò che cerchiamo di fare tutti i giorni sui social network (o noi in questo blog). Voi che ne pensate?


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