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La NASA mostra i muscoli

Creato il 15 gennaio 2014 da Media Inaf

A partire dal 2017 lo Space Launch System permetterà il lancio di carichi fino a 130 tonnellate nello spazio, dando il via a nuove importanti missioni umane. Ma rivoluzionerà anche i modelli delle sonde robotiche da inviare sui più pianeti distanti del sistema solare per l'esplorazione scientifica

di Matteo De Giuli sls-benefits_0

Si chiama Space Launch System (SLS) ed è il nuovo vettore spaziale ideato dall’agenzia spaziale americana. Capce di portare nello spazio 70 tonnellate di peso (ma potrà raggiungere le 130) è il ritorno della NASA alla riconquista dello spazio. Se già infatti Giove, Saturno, Urano, Nettuno e le rispettive lune, più qualche cometa, Plutone e altri oggetti della Fascia di Kuiper, potrenno essere obiettivi del nuovo vettore, la capacità di portare nello spazio ben sei astronauti e molto cargo, lo rende il lanciatore del futuro, quello che condurrà l’uomo su Marte. Di sicuro il più potente e capace mai fin qui realizzato.

Dopo la cancellazione per questioni di budget del programma spaziale Constellation, che avrebbe dovuto tra le altre cose riportare l’uomo sulla Luna, gran parte delle attenzioni e delle speranze per le future esplorazioni NASA è ora concentrata sullo SLS. La comunità scientifica ha potuto incontrare i responsabili del programma NASA al meeting dell’Outer Planets Assessment Group (OPAG) il 13 e 14 gennaio scorsi. In quell’occasione scienziati e ricercatori sono stati aggiornati sui progressi fatti durante la realizzazione del progetto e hanno discusso dei potenziali benefici che lo Space Launch System potrebbe portare all’esplorazione scientifica del sistema solare esterno con missioni senza equipaggio.

Se il primo scopo dichiarato dello SLS è quello di lanciare le future missioni di esplorazione umana dello spazio profondo (tra gli obiettivi un asteroide e Marte), le potenzialità che il progetto può offrire alla comunità scientifica più pura sembrano altrettanto promettenti. “L’uso dello SLS per la scienza rafforzerà ulteriormente la sinergia tra esplorazione scientifica ed esplorazione umana”, ha dichiarato John Grunsfeld, astronauta e  vice-amministratore della NASA a Washington.

“Con lo Space Shuttle siamo stati in grado di lanciare missioni come l’Hubble Space Telescope che erano circa delle dimensioni di uno scuolabus. Con lo Space Launch System è possibile trasportare una sonda ancora più grande dello Shuttle che ha trasportato Hubble”, spiega Steve Creech, assistant program manager dello SLS. “Questo aprirà le porte a un modo completamente nuovo di pensare a come pianifichiamo e progettiamo le missioni scientifiche planetarie”.

“Lo SLS potrebbe portare davvero a una svolta nella scienza spaziale “, ha detto Reggie Alexander, manager dell’Advanced Concepts Office della NASA. “Renderà molto più facile e veloce  realizzare alcune missioni. Una missione che riporti sulla Terra dei campioni di roccia di Marte, per esempio, potrebbe essere condotta utilizzando un solo razzo invece di tre. E per le altre destinazioni, lo SLS permetterà di fare cose che potevamo solo sognare prima, come raccogliere campioni di suolo dai geyser di Encelado, la luna di Saturno”.

Fonte: Media INAF | Scritto da Matteo De Giuli



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