Il cigno nero è la storia di una ballerina il cui sogno è diventare la nuova Odette: vuoi per lo stress da lavoro, vuoi per la madre ossessiva e con qualche rotella fuori posto, vuoi per le avance del regista, vuoi per la rivalità con una collega, la nostra schizza di brutto.
Ho appreso che il film è stato pluri-premiato, pure con un Oscar a Natalie Portman: peccato non essermelo goduto per niente. Vorrei sapere, gli costava tanto usare una cinepresa *fissa*? Siamo così malati di realismo e 3D che se quello che vediamo non ci coinvolge come se fossimo presenti allora non ci piace? E così cinepresa da spalla per tutto il film.
Ho lo stomaco sensibile: al cinema devo sedermi nelle ultime file perché già a tre quarti sala mi sento male. Testa che gira, nausea galoppante, vertigini, sudori freddi. Una tortura.
Ieri sera ho cominciato a stare meglio due ore dopo essere uscita dalla sala e per fortuna mi sono addormentata all'istante, nonostante la testa che ancora girava.
Perché non sono uscita a metà film, allora? Tanto era gratis, no? Perché la curiosità è femmina e volevo proprio vedere come sarebbe finita.
Vedere...è una parola grossa. Sarebbe più corretto "sentire", dato che per tre quarti del film ho tenuto gli occhi chiusi.