Tad vijnanartham sa gurum evabhigacchet
Samit-panih srotriyam brahma-nistham
“Chi sinceramente ricerca la Verità [al fine di evolvere] dovrebbe avvicinare un maestro spirituale autentico e servirlo con devozione. È maestro colui che è fondato nella Realtà, che ha padronanza delle scritture sacre e proviene da una guru parampara [autentica].” (Mundaka Upanishad 1.2.12).
Il maestro spirituale è colui che è capace di destare l'essere dall'illusione che produce sofferenza, perché l'essere nella sua espressione più autentica, quella ontologica, necessita di valori assoluti, che quando vengono meno fanno sorgere i mali di cui si sta facendo portatrice la società di oggi:
Uttisthata jagrata prapya varan nibodhata
Ksurasya dhara nisita duratyaya
Durgam pathas tat kavayo vadanti
“Destati dal sonno e prendi vantaggio dall'aver acquisito la forma umana! I saggi che hanno realizzato la Verità affermano che la via spirituale è difficile; essa è irta come la lama di un rasoio”. (Katha Upanishad 1.3.14).
Janana-maranadi-samsaranala-santapto dipta-sira
Jala-rasim iva upahara-panih srotriyam
Brahma-nistham gurum upasrtya tam anusarati
“Come una persona avvolta dalle fiamme corre verso l'acqua per cercare di salvarsi, così l'essere vivente che brucia nel fuoco dell'esistenza materiale – caratterizzata da nascita, malattia, vecchiaia e morte – dovrebbe correre verso il guru per trovare sollievo [ai suoi malesseri esistenziali]. Tale guru deve aver compreso la Verità ed essere esperto nelle Scritture sacre. Bisogna avvicinarlo con umiltà e predisporsi a seguire ogni suo insegnamento.” (Vedanta-sara 11).
L'incontro con un maestro spirituale autentico è cosa rara e necessita della giusta predisposizione. Infatti, solo colui che si predispone adeguatamente potrà avere la possibilità di avvicinare una persona di una tale levatura che possa aiutarlo a riprogettare le propria vita su veri e più stabili valori.
Brahmanda bhramite kona bhagyavan jiva
Guru-krsna-prasade paya bhakti.lata-bija
Tate krsna bhaje, kare gurura sevana
Maya-jala chute, paya krsnera carana
“Vagando nell'universo, per la misericordia di Krishna, l'essere vivente, se fortunato, incontra un maestro spirituale autentico e per la sua misericordia riceve il seme della pianticella del puro servizio devozionale (bhakti-lata). Adorando Krishna e servendo il maestro spirituale, l'essere umano si libera dal mondo illusorio di maya e raggiunge così i piedi di loto del Signore.” (Cc.Mad.19.151, 22.25).
Bhakti-lata è la pianticella dell'Ardore, il desiderio spirituale che ha le sue radici nell'Amore, quello vero, puro, oltre la dualità del mondo fenomenico e che consente di vedere tutti gli esseri viventi come scintille divine che si trovano “incastonate” nella transitorietà della materia (mamaivamsho jiva-loke jiva-bhutah sanatanah)(1). Quando tale Ardore si riattiva, grazie all'opera di una guida autentica e realizzata, non solo è possibile vivere con una profonda e duratura serenità interiore, ma anche agire con una rinnovata e più ampia visione, che porterà sicuramente benefici su tutti i piani dell'esistenza. La spiritualità autentica incoraggia il corretto agire nel mondo ed è l'agire stesso, che, quando aderente al dharma, dona gioia duratura. In questo modo si forma un circuito virtuoso che può portare davvero al rinnovamento e allo sviluppo tanto attesi nella società odierna, che non può prescindere dal mettere al centro la crescita spirituale.
(1) Bhagavad-gita XV.7
Letture e ascolti consigliati:
Roberto Colasso, L'Ardore, Edizioni Adelphi, 2010
Marco Ferrini, Realtà e Utopie nella società Contemporanea, Prevenzione e gestione di stress, conflitti e crisi per la realizzazione di un benessere sostenibile. Corso serale in 3 lezioni tenute presso l'Aula Magna Fondazione Studi Bhaktivedanta 9 - 16 - 23 ottobre 2008.