LA NECESSITA' DI UNA GUIDA PER RITROVARE L'ARDORE DI VIVERE (SECONDA PARTE) di Andrea Boni.

Da Csbmedia
Nella cultura indovedica il maestro spirituale ha proprio questo ruolo, ovvero quello di riattivare le facoltà superiori della coscienza, di riaccendere l'ardore di vivere, trasmettendo valori sani ed elevati e la visione di un cammino che prosegua oltre le illusioni di una concezione materialistica dell'esistenza. In questo senso la funzione del guru è essenziale:
Tad vijnanartham sa gurum evabhigacchet
Samit-panih srotriyam brahma-nistham

“Chi sinceramente ricerca la Verità [al fine di evolvere] dovrebbe avvicinare un maestro spirituale autentico e servirlo con devozione. È maestro colui che è fondato nella Realtà, che ha padronanza delle scritture sacre e proviene da una guru parampara [autentica].” (Mundaka Upanishad 1.2.12).
Il maestro spirituale è colui che è capace di destare l'essere dall'illusione che produce sofferenza, perché l'essere nella sua espressione più autentica, quella ontologica, necessita di valori assoluti, che quando vengono meno fanno sorgere i mali di cui si sta facendo portatrice la società di oggi:
Uttisthata jagrata prapya varan nibodhata
Ksurasya dhara nisita duratyaya

Durgam pathas tat kavayo vadanti

“Destati dal sonno e prendi vantaggio dall'aver acquisito la forma umana! I saggi che hanno realizzato la Verità affermano che la via spirituale è difficile; essa è irta come la lama di un rasoio”. (Katha Upanishad 1.3.14).
Janana-maranadi-samsaranala-santapto dipta-sira

Jala-rasim iva upahara-panih srotriyam

Brahma-nistham gurum upasrtya tam anusarati

“Come una persona avvolta dalle fiamme corre verso l'acqua per cercare di salvarsi, così l'essere vivente che brucia nel fuoco dell'esistenza materiale – caratterizzata da nascita, malattia, vecchiaia e morte – dovrebbe correre verso il guru per trovare sollievo [ai suoi malesseri esistenziali]. Tale guru deve aver compreso la Verità ed essere esperto nelle Scritture sacre. Bisogna avvicinarlo con umiltà e predisporsi a seguire ogni suo insegnamento.” (Vedanta-sara 11).
L'incontro con un maestro spirituale autentico è cosa rara e necessita della giusta predisposizione. Infatti, solo colui che si predispone adeguatamente potrà avere la possibilità di avvicinare una persona di una tale levatura che possa aiutarlo a riprogettare le propria vita su veri e più stabili valori.
Brahmanda bhramite kona bhagyavan jiva

Guru-krsna-prasade paya bhakti.lata-bija
Tate krsna bhaje, kare gurura sevana
Maya-jala chute, paya krsnera carana
“Vagando nell'universo, per la misericordia di Krishna, l'essere vivente, se fortunato, incontra un maestro spirituale autentico e per la sua misericordia riceve il seme della pianticella del puro servizio devozionale (bhakti-lata). Adorando Krishna e servendo il maestro spirituale, l'essere umano si libera dal mondo illusorio di maya e raggiunge così i piedi di loto del Signore.” (Cc.Mad.19.151, 22.25).
Bhakti-lata è la pianticella dell'Ardore, il desiderio spirituale che ha le sue radici nell'Amore, quello vero, puro, oltre la dualità del mondo fenomenico e che consente di vedere tutti gli esseri viventi come scintille divine che si trovano “incastonate” nella transitorietà della materia (mamaivamsho jiva-loke jiva-bhutah sanatanah)(1). Quando tale Ardore si riattiva, grazie all'opera di una guida autentica e realizzata, non solo è possibile vivere con una profonda e duratura serenità interiore, ma anche agire con una rinnovata e più ampia visione, che porterà sicuramente benefici su tutti i piani dell'esistenza. La spiritualità autentica incoraggia il corretto agire nel mondo ed è l'agire stesso, che, quando aderente al dharma, dona gioia duratura. In questo modo si forma un circuito virtuoso che può portare davvero al rinnovamento e allo sviluppo tanto attesi nella società odierna, che non può prescindere dal mettere al centro la crescita spirituale.
(1) Bhagavad-gita XV.7
Letture e ascolti consigliati:
Roberto Colasso, L'Ardore, Edizioni Adelphi, 2010
Marco Ferrini, Realtà e Utopie nella società Contemporanea, Prevenzione e gestione di stress, conflitti e crisi per la realizzazione di un benessere sostenibile.

Corso serale in 3 lezioni tenute presso l'Aula Magna Fondazione Studi Bhaktivedanta 9 - 16 - 23 ottobre 2008.

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