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La neve, il complotto e la distrazione di massa

Creato il 11 febbraio 2012 da Trame In Divenire @trameindivenire
La neve, il complotto e la distrazione di massa

Neve - Maurizio Nicosia - Ravenna febbraio 2012

Dopo neve e ghiaccio un complotto per distrarre il paese dalle manovre targate Bce

Le proteste di Taxi e Tir hanno fermato il paese per quasi 15 giorni. E così decine di milioni di PIL sono andati in fumo. L’economia ha rallentato ulteriormente rispetto al tarlo della crisi che continua a scavare, profondamente. Ma nonostante le contraddizioni e le infiltrazioni (mafiose), la mobilitazione  dei “forconi” rischiava di risvegliare gli italiani dal torpore politico. Rischiava, certo. Perché nonostante liberalizzazioni selvagge e prezzo dei carburanti da una parte, il PIL dall’altra,  gli italiani, come al solito sono divisi e non sapendo quale indirizzo prendere il paese è  entrato come in un loop perpetuo. L’ennesimo. Il parlamento, invece, ha scelto senza scegliere, preferendo di assecondare le imposizioni della Bce.

A convincere tutti, coscienti e incoscienti, c’ha pensato il “burocrate del consiglio”, il “tecnico” di fiducia della banca globale.  Il degno sostituto dei “tizi del consiglio” che l’hanno preceduto. A scanso di equivoci e rischi di risveglio, per evitare il progressivo intensificarsi dello scontento generalizzato, che avrebbe potuto infiammare il paese, vista la crisi sistemica che non lascia nulla al caso, il “grande freddo” è arrivato in soccorso di un governo che sotto le mentite spoglie tecniche, si dimostra tanto “acuto” quanto “politico” da fare invidia a destra e a manca, producendo politiche di chiaro segno liberista. Quel liberismo che è stato causa e male allo stesso tempo. Come dire che per curare il male val bene la causa. Cura omeopatica a dosi massicce. Il loop è perpetuo.

Ed eccoli, lì, tutti insieme appassionatamente, destra e sinistra(?), tutti intenti a recuperare un ipocrita unità nazionale a suon di austere manovre. Un’ammucchiata incapace di cogliere e trasmettere al paese il benché minimo senso della crisi, la quale, prima di essere economica è crisi dei costumi, corrotti fino al midollo, logori, come fossero irrecuperabili e quindi da reinventare. Ma in una simile condizione non dovrebbe esserci altra via che decostruire prima di ricostruire? Non fosse altro che per evitare di costruire mere illusioni, l’ennesime, con i cocci di un sistema ormai logoro.

Arriva la neve, e il giaccio. L’Italia è sotto zero. E si ferma ancora una volta. E giù ancora con il PIL. Ma questa volta non per mano umana, o quantomeno non grazie al risveglio delle coscienze. Anzi, ill freddo e il gelo, paradossalmente, le coscienze le costringono alla sopravvivenza, allontanandole dall’emergenza strutturale. Tutti chiusi in casa al riparo dal grande freddo. Mentre si parla di neve – da 15 giorni i media non fanno altro – ci si dimentica di quello che accade in parlamento, con l’accondiscendenza pressoché totale di tutto l’arco parlamentare, eccetto poche isolate e a volte strumentali eccezioni.

Finiti gli scioperi, dimenticati, rimossi dalla coscienza. C’è la neve.  E non fa nulla se la perturbazione che volteggia fissa sull’Italia come un avvoltoio insidioso sia frutto di operazioni di “aereosol clandestine” messe a punto per mezzo di “scie chimiche” cariche di soluzioni igroscopiche che velano il cielo e abbassano le temperature. Nevica, gli italiani hanno ben altro a cui pensare. C’è la neve e c’è Alemanno con la vanga, in tenuta alpina a intrattenere l’Italia televisiva.  Eppure i prezzi al consumo dei beni primari continuano a salire inesorabilmente. La povertà affonda le sue radici. E la povertà non è solo economica, è anche e innanzitutto povertà delle coscienze. La politica tace, tutta presa com’è dalla sue prone dinamiche intorno al primo ministro banchiere. Tacciono gli italiani stretti dal freddo, mentre Monti sta per diventare santo. S’è pure beccato la beatificazione di Obama!

E mentre il gelo sta per allentare la sua morsa (forse), è già bell’e pronta un’altra farsa tutta italiana, cattolica e vaticana.  La trama racconta di un complotto al papa. Quel che è peggio è che la solfa questa volta viene da Il Fatto Quotidiano, quelli che si propongono come l’anticasta. Pensa tu! Intanto tutti i media ne parlano. La trama prende piede e con essa la distrazione di massa. L’ennesima.

Ci si dimentica, meglio, si evitano le sollecitazioni, rimuovendo dall’attenzione pubblica la realtà di milioni di famiglie italiane che ormai si affacciano al baratro della povertà. Del disagio sociale e culturale che ci emargina sempre più, che ci rende simili a bestie remissive. Dei soprusi operati da questa classe politica, inetta e infetta, corrotta e mafiosa che, dopo aver distrutto il nostro paese lo ha svenduto ai peggiori tecnocrati che siano mai esistiti, quelli che alimentano e sostengono la dittatura della finanza globalizzata che si è sostituita alla politica con il bene placido della politica stessa.

Ci si dimentica di quello che accade ai nostri fratelli greci, che della minaccia di default se ne fottono, anche perché i greci vivono già come se fossero peggio che falliti, reietti, diseredati, senza più alcuna speranza, alla canna del gas. A loro non bastano la dignità e suoi i sussulti, gli scioperi, le proteste, gli scontri, i black block. La Grecia è paralizzata. “Basta con la dittatura del monopolio dell’Europa”. E’ lo striscione che oggi campeggia sull’Acropoli di Atene, mentre la città è a ferro e fuoco. E mentre la Grecia non si arrende, l’Italia è già bella e cotta.

giuseppe vinci

Pubblicato su: http://thenewdeal.it/rubriche/sick/item/1874-la-neve-il-complotto-e-la-distrazione-di-massa


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