La tela bianca
“Dunque in quei giorni, una impazienza straordinaria dominava la mia vita. Niente di quello che facevo mi piaceva ossia mi sembrava degno di essere fatto; d’altra parte, non sapevo immaginare niente che potesse piacermi, ossia che potesse occuparmi in maniera durevole”. Alberto Moravia la la noia.
La noia è un sentimento atipico che è nato con gli esseri umani già agli albori del tempo.
“In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l’acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto Proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall’Eden”. Alberto Moravia la la noia.
La noia è la negazione a se stessi della capacità di rapportarsi con ciò che si ha attorno, dunque.
Negatività, negligenza, inezia e ozio sono i germi che partoriscono il “tedio” e questa malattia progredisce grazie all’inattività insita dell’uomo, al non bastarsi mai, al volere sempre più più, senza tuttavia ottenerlo.
Come una grande tela da pittore così è la noia, sempre in attesa che il pennello cominci a tratteggiare i disegni di un dipinto che mai prenderà forma, bianco immacolato, come il pensiero di chi non ha convincimento.
La noia ha dalla sua parte il tempo, l’eternità è sua consigliera, e il tempo se per la noia non ha mai un termine, lo ha per invece l’essere umano, che proteso verso lidi irraggiungibili e perso nei suoi incubi fantastici si annulla.
Per noia si uccide, ci si annulla, si distrugge tutto ciò che di buono si è costruiti, si diventa schiavi, ci si suicida…
La noia è il suicidio dell’anima, la rovina del talento, la tomba dell’amore.
l’ombra della noia è così potente che oscura il sole anche nel giorno più luminoso, nasconde le stelle anche nella notte più stellata, uccide l’amore anche nelle storie più romantiche. Tutto con la noia perde di significato e quando vedrai nel volto di tua moglie solo un’ombra sul muro, quando sentirai nelle parole dei tuoi figli solo del rumore, quando avari nella natura solo fastidio e in te guardandoti allo specchio vedrai solo carne silente, ecco che la noia ha fatto di te un’altra vittima e tu già sei morto ancora prima che l’acre odore della carne putrida infetti l’aria.
Se solo avrai la forza di vedere in quell’ampia tela immacolata il tuo domani pronto per essere riscritto, allora la vita non sarà più noia cieca, ma forse un più roseo avvenire, degno di essere vissuto.