C’è qualcosa che lascia perplessi nell’ultima scenografica trovata del Governo Monti: Enrico Bondi, noto per aver salvato e riorganizzato Parmalat e Montedison, sarà il Commissario alla Revisione della Speso dello Stato.
Sarà, sostanzialmente, un tecnico che supervisiona i tecnici: si occuperà infatti del sistema degli acquisti dei beni e dei servizi. Enrico Mani di Forbice controllerà tutto ciò che viene comperato a spese dello Stato e avrà la facoltà di cassarlo se lo ritiene troppo costoso. Si occuperà di tutti gli enti, ASL e Comuni compresi. Rimangono esclusi Parlamento e Quirinale.
Il compito si preannuncia gravoso per l’uomo del miracolo Parmalat visto che, secondo la relazione Giarda, dovrà andare controllare consumi per 135,6 miliardi. Qualora un ente non si adeguerà al tetto di spesa imposto, Bondi avrà la facoltà di mandare un commissario ad acta.
Gli interrogativi sono molteplici.
Per quanto riguarda i Ministeri, c’è già un organismo che svolge questo lavoro: la Consip, controllata dal Tesoro. Enrico Bondi agirà in concerto con la Consip che estenderà la sua giurisdizione anche su Comuni, Province e ASL. Non era quindi sufficiente allargare il potere di azione di un ente che già c’è invece di assumere un altro tecnico che, ovviamente, non lavorerà mica gratis?
Ma su questo si può sorvolare, se davvero Bondi è così bravo.
La questione ora è un’altra: se era davvero necessario qualcuno che agisse pesantemente e oculatamente sulla spesa, perché arriva solo ora? Non era meglio incaricarlo già dai tempi del Salva-Italia? Il governo aveva sovrastimato la propria capacità di ridurre i costi oppure ridurre la spesa non era visto come un fatto prioritario? Oppure questa è l’ultima spiaggia per salvare la baracca?
Si tratta di una manovra ad affetto, di un coup de theatre per ravvivare l’immagine del governo ultimamente un po’ in declino? E’ un modo per far pubblicità a un esecutivo che, se immobile, non servirebbe a niente?
E’ una mossa per rafforzare e dare legittimità al governo (messo lì apposta per far quadrare i conti) visto che i partiti hanno ri-iniziato ad allungare le mani? E’, da ultimo, un’operazione strategica per tenerli buoni e far vedere che l’ostacolo non è ancora aggirato e il Paese non è pronto per il ritorno dei politici?