Siamo in una storia che sa di favola, anche se qui la fortuna non c'entra; Lei non ci crede, come non crede alle raccomandazioni. Le piace andare a funghi, ma forse neanche questo c'entra con il suo lavoro. O forse si.
Quando si gira il mondo, le più grandi città e poi si sceglie di tornare a vivere dove si è nati o giù di lì, si intuisce che la "favola" è già accaduta, che il viaggio, che non termina mai, ha dato però i suoi frutti, che si è pronti a coltivare con pazienza e passione.
In questa storia c'è anche un'altra passione, quella che Benedetta ha per il teatro; Quello con le tende rosse che si aprono, quello con le poltrone di velluto che ti fanno accomodare" nella storia che quel posto ci sta per raccontare.
I colori, gli swarovsky, i materiali, i particolari che fanno la differenza, come una delicata mano che chiude la clutch, impreziosiscono una "borsa" che è una "storia" o forse sarebbe più corretto dire "una storia che diventa borsa", poichè :" Prima di disegnare una collezione, io di solito le borse le scrivo, le racconto".
E ogni storia si sa è diversa dall'altra, va compresa, vissuta, raccontata, anche attraverso una borsa.
Quindi è vero che il segreto di ogni donna è nella sua borsa? :" D'altra parte a cosa servirebbero le borse se non a contenere storie" e segreti, aggiungo io!
:" La collezione è quasi secondaria, è la storia che la rende bella", e lo penso anche io, quando indosso un qualsiasi capo di mia nonna e mi sento BELLA, una regina con il suo odore addosso, bella che più bella non si può...neanche con un vestito di Dolce & Gabbana! :)
E state attente voi, se avete una borsa di Benedetta Bruzziches tra le mani, perchè se vi
dovesse incontrare :" Non me ne vogliate, la apro e cerco dentro", non vi ruba nulla, è solo alla ricerca di altre storie.