La nonna di anni ne ha vissuti 101 e farsi i fatti suoi non è mai stata una sua abitudine.
La nonna che ti afferrava il polso, prima dolcemente e poi scattava la sua morsa d' acciaio, che ti chiedeva se avevi mangiato, se eri andato a lavoro, se avevi lavorato tanto o poco, se ti pagavano bene o male, se eri uscito e con chi eri uscito.
La nonna che dopo essersi informata sulle tue cose, cominciava la stessa trafila chiedendoti degli altri membri della famiglia.
La nonna che leggeva il giornale con la lente di ingrandimento e malediceva berlusconi.
La nonna che inciuciava sulle coppie di innamorati.
La nonna che quando ha saputo che la mia di nonna era morta, mi ha detto "Adesso sono un po' nonna pure a te". La nonna che una volta, poggiandomi la mano sulla pancia, mi ha chiesto quando ci avremo messo qualcosa dentro.
La nonna che diceva al nipote "Sei la luce della casa" e io facevo battute sull' enel.
La nonna che dovevi andare in salotto, sederti sul divano e fare una visita di cortesia, ma io non ero capace e scappavo sempre, però per un mese, durante la pausa pranzo del lavoro, andavo a sedermi accanto a lei e dormivo per un'ora.
La nonna che ti cambiava il nome e ti chiamava Umberto.
La nonna che si preoccupava che spostassero piazza del plebiscito.
La nonna che tirava fuori le vecchie foto e le foto erano davvero vecchissime, e ti raccontava di quando era giovane e parlava del marito con gli occhi pieni di amore e rispetto.
La nonna che quando voleva una cena leggera si preparava una minestrina col dado, poi ci infilava dentro un pezzo di burro, un uovo e vari cucchiai di parmigiano.
La nonna che qualche anno fa mi ha detto con aria stanca "Il padreterno si è scordato di me" e io non sapevo che rispondere.
La nonna che quando il salumiere aveva deciso di chiudere bottega gli ha detto di no, e lui ancora lavora.
La nonna che proprio i fatti suoi non se li faceva, di anni ne ha vissuti 101, e per un po' è stata nonna pure a me.