
Erich Fromm fu uno degli esponenti di spicco della psicologia e sociologia del secolo scorso. Le quattro lezioni sulla Patologia della Normalità dell’Uomo Contemporaneo - di cui a seguire proponiamo un breve estratto – furono tenute nel gennaio e febbraio del 1953 presso la New School for Social Research di New York.
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“La nostra sempre più grave infermità mentale può esprimersi in sintomi nevrotici, palesi, quanto mai desolanti.
Ma attenti a non ridurre l’igiene mentale alla semplice prevenzione dei sintomi. I sintomi, in quanto tali, sono per noi non nemici, ma amici; dov’è un sintomo là è un conflitto, e conflitto significa sempre che forze vitali lottanto ancora per l’integrazione e la felicità. Le vittime veramente disperate dell’infermità mentale si trovano proprio tra gli individui che paiono normalissimi. Molti di essi sono normali perché si sono adattati al nostro modo d’esistenza, perchè la loro voce di uomini è stata messa in silenzio in età così giovane che nemmeno lottano, né soffrono, né hanno i sintomi del nevrotico.
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Per inciso, se – come afferma Fromm – molte delle sintomatologie psichiche del nostro tempo (ad esempio ansia e depressione) sono espressioni di un conflitto tra la forza vitale, ‘sana’ dell’individuo e le aberrazioni della cultura e società attuali, bisognerebbe chiedersi quale sia la reale funzione della moderna psichiatria.
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