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La nostalgica interpretazione del pizzo di Dolce & Gabbana

Creato il 28 maggio 2010 da Dg_victims @DG_VICTIMS

La nostalgica interpretazione del pizzo di Dolce & GabbanaLa collezione per questa primavera estate presentata dal duo di stilisti di italica creatività, Dolce & Gabbana, oltre a tutto il resto, per una cosa in particolare si è contraddistinta: l’abbondanza in un nostalgico ritorno del pizzo La nostalgica interpretazione del pizzo di Dolce & GabbanaQuesto materiale, dalla storia lunga e intrigante, è tornato in auge con tutta la sua carica di femminilità, mostrando ancora una volta il suo potere seduttivo lontano da ogni riferimento alla volgarità. Di pizzo o merletto si conoscono tante lavorazioni quanti sono i luoghi in cui ha avuto maggior utilizzo: la lavorazione al tombolo, ad ago o ad uncinetto, fino ad arrivare ai pizzi di Leavers o Jacquard. Materiale per eccellenza utilizzato per confezionare i veli che coprivano il capo delle nostre nonne al cospetto di luoghi sacri, il pizzo racchiude in sé un carisma antico, una dolce nota di passato, e una storicità culturale che riconduce la nostra memoria storica ad un tempo che va a prima delle suffragette. La nostalgica interpretazione del pizzo di Dolce & GabbanaDalla presentazione di quella collezione nel settembre 2009 ad oggi, questi abiti e accessori dal gusto mediterraneo, hanno incantato star e fashion victim di ogni genere, da Lady Gaga alla sensualissima e mediterranea Margaret Madè, suscitando interesse e ammirazione anche su altri affermati designer. Simbolo come detto del gusto mediterraneo, questo materiale si inserisce nella storia del costume delle diverse regioni del nostro bacino, dalla Sicilia alla Spagna, come hanno sottolineato gli stessi Domenico Dolce e Stefano Gabbana, mostrando quel carattere cattolico conservatore, che tanto a contraddistinto l’immagine delle nostre donne fino a non molti decenni orsono. La nostalgica interpretazione del pizzo di Dolce & GabbanaQuesti oggetti magici vestono il corpo (o nel caso degli accessori lo accompagnano) quasi conromantica austerità. Rendono le forme femminili sinuose, mostrando e confermando tra l’altro la grande abilità sartoriale dei due stilisti, che anche con un materiale così particolare da trattare, riescono a creare “opere” degne di essere menzionate, ma anche ricordate nel lungo periodo. Probabilmente ricorderemo questo frangente temporale del mondo della moda, come il momento in cui è stato rivalutato il pizzo. Chi ha avuto, o avrà il piacere di impossessarsi di una di queste creazioni, avrà probabilmente la fortuna di impossessarsi anche di un pezzo di storia.

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