La nostra psiche non è il cervello

Da Quipsicologia @Quipsicologia

Sembra assurdo, ma spesso mi trovo a dover ricordare ai miei pazienti che la nostra psiche non è un organo come il fegato, i reni, lo stomaco o lo stesso cervello. Molte persone, erroneamente, continuano invece a considerarla e quindi a trattarla come un organo qualunque che quando si ammala si manifesta con segnali o sintomi dolorifici: l’ansia o gli attacchi di panico per fare un esempio. Come se l’unico modo che ha la psiche per essere considerata e ascoltata sia unicamente quando soffre, manifestando quindi segni palesi della sua presenza: “Vedi, ci sono anch’io! Perché non mi ascolti?”.

Psicologia e medicina a confronto

Questo mancata visione sul mondo psichico nasce dal fatto che la psicologia ha un grande svantaggio rispetto alla medicina: la medicina si occupa di qualcosa di visibile e oggettivo, appunto il corpo umano; la psicologia, al contrario, si interessa di qualcosa che è apparentemente invisibile, impalpabile e cioè la psiche (per gli antichi greci la psyché era l’anima ed il “respiro vitale”).

Già questo motivo fa si che il mondo occidentale moderno, che è di per se un mondo prettamente pragmatico, si sia specializzato nella gestione dei problemi del corpo (o di almeno quelli sufficientemente conosciuti), mentre non ha appreso altrettanto bene a gestire i problemi della psiche, già di per sé troppo astratti. Anche quando si trova di fronte a disturbi psichici non gravi, come l’ansia e le fobie per esempio, dimostra  il più delle volte la propria mera ignoranza.

La gente comune vede continuamente  in televisione o legge su giornali e riviste specializzate di fatti che riguardano la salute del corpo, facendosi delle opinioni in merito. Per contro, della psiche il mondo moderno sa molto poco e tende invece a ridurla alla vita del corpo fisico che invece segue altre leggi. Se ne prende cura solo e soltanto quando non ne può più fare a meno. In queste occasioni si ricorre all’uso o all’abuso degli psicofarmaci oppure si ricorre alla psicoterapia sperando che possa risolvere il problema o quantomeno riportare tutto alla normalità, cioè a prima del malessere. Il che equivale a riportare tutto all’inconsapevolezza di sempre.

La vita psichica ovvero questa sconosciuta

Proprio per il fatto che si è abituati a considerare la psiche come un organo alla stessa stregua del cervello la gente non sa molto della propria  vita psichica, del proprio mondo interiore. Anzi, alcune persone sono così impaurite dell’autonomia della psiche da essere turbate alla sola idea dell’esistenza dei sogni. Tutti noi sogniamo, ma chi è veramente in contatto con il proprio mondo onirico, rivelatore di importanti  significati interiori?

Per altri è invece terrorizzante avere esperienza dei fenomeni ipnagogici (le normali allucinazioni acustiche o visive che possano accompagnare il passaggio dalla veglia al sonno).

Altri ancora poi, sono sconvolti nel percepire come le emozioni pervadono il loro corpo inducendo in esso complesse alterazioni fisiologiche (per esempio tachicardia, sudorazione, tremiti, pressione alta, etc.).

Queste semplici, ma allo stesso tempo comuni esperienze di negazione della vita psichica da parte delle persone sono servite per farvi comprendere come nel lavoro di psicoterapia mi trovo spesso di fronte individui che devono risolvere innanzitutto la paura di entrare in contatto con qualcosa di sconosciuto, spesso di orribile ai loro occhi. Come se nessun linguaggio a propria disposizione sia in grado di fornirgli una significativa e allo stesso tempo tranquillizzante lettura di quello che gli sta accadendo; la psiche è qualcosa dunque che viene percepita per ciò stessa come inquietante e pericolosa.

La psiche esiste e si fa sentire

Prendendo per esempio il panico, una persona si trova di fronte ad una paura che aumenta a dismisura proprio perché non sa che cosa sta accadendo alla sua identità psicosomatica. Molti pensano, erroneamente, che stia avvenendo qualcosa solamente a livello organico: “Oddio ho un infarto!” oppure “Sto per avere una paralisi!” o ancora “Sto per impazzire!”. Chiarito, dopo molte visite e accertamenti, che non c’è nessuna malattia a livello organico e cioè che il corpo è sano, non resta da far altro allora che tentare di comprendere cosa stia accadendo, cosa sta tentando di comunicarci la psiche attraverso il corpo e i suoi sintomi.


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