A volerlo fortemente fu nientemeno che il compianto Giovanni Martinelli, indimenticato presidente gialloblù, che chissà in base a quale felice intuizione vide nell’ex tecnico del Cluj l’uomo in grado di risollevare le sorti di un gruppo alla deriva e oramai in balia di sé stesso. Una fiducia assolutamente ben ripagata, viste tutte le intense emozioni vissute in questi quattro anni che hanno visto la squadra gialloblù risalire prepotentemente dal baratro dei play out di Lega Pro sino a sfiorare addirittura una qualificazione all’Europa League, passando per ben due promozioni in sole tre stagioni. Un risultato straordinario e soprattutto meritato perché in questi anni Mandorlini ha dimostrato, laddove ce ne fosse bisogno, di essere allenatore bravo e soprattutto preparato, perché risultati come questi non possono essere solo frutto del caso, ma necessitano di indubbie doti di capacità e competenza. Doti che accompagnate all’abilità nel far crescere giovani talenti – Tachtsidis, Jorginho e Iturbe, tanto per citarne alcuni – fanno del mister gialloblù un allenatore completo sotto tutti i punti di vista. In questi quattro anni Mandorlini ha saputo anche conquistare l’affetto e l’amore incondizionato del popolo gialloblù che è arrivato a paragonarlo ad un “mostro sacro” come Osvaldo Bagnoli, rimasto seduto sulla panchina gialloblù per un decennio, ma soprattutto indimenticato allenatore dello scudetto tricolore. Un paragone importante e non certo irriverente che testimonia quanto il tecnico di Ravenna abbia saputo fare breccia nei cuori della tifoseria scaligera. Bene hanno fatto quindi Setti e Sogliano ad ignorare le malelingue che avrebbero voluto Mandorlini lontano da Verona perché la fiducia riposta sarà sicuramente ripagata.
L’unica nota dolente può essere forse rappresentata dal rinnovo per una sola stagione – Mandorlini spingeva “giustamente” per almeno un biennale – ma se rimane questa sintonia e soprattutto se le cose vanno come tutti auspicano, proseguire insieme non sarà certo un problema. In ogni caso la cosa più importante è che la squadra sia rimasta in buone mani, il resto per ora conta poco…
Enrico Brigi
Twitter @enrico_brigi
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