La notte del Telegatti al tribunale di Milano

Creato il 30 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Aida Yespica, Belen, Ronaldo, Barbara D’Urso, Clooney&Canalis..Povero George Clooney. A Londra per curarsi i nervi dopo l’ennesima overdose di caffè, l’attore americano ha saputo dai giornalisti di essere stato chiamato a deporre come teste nel processo a Berlusconi del 6 aprile. Non avvezzo a frequentare giudici e aule di tribunale e trovandosi a proprio agio solo al pronto soccorso, Clooney si è detto sorpreso e stupito ed ha affermato: “Ho visto Berlusconi per una sola volta per il Darfur”. Che Silvio avrebbe trasformato il processo per concussione e induzione alla prostituzione minorile, meglio conosciuto come “processo Ruby”, in una barzelletta era prevedibile, se n’era già avuto sentore nei giorni scorsi quando un primo elenco di nominativi dei testi della difesa era trapelato sui siti e giornali di gossip. Una carrellata di vip e ragazze, per un totale di 136 testimoni, fra quelli dell’accusa e della difesa, che trasformerà il tribunale in una sorta di red carpet hollywoodiano con tanto di limousine che li accompagnerà all’ingresso e preleverà all’uscita. Inutile dire che sono arrivate centinaia di richieste di accrediti stampa da ogni parte del mondo ma, a quanto sembra, trattandosi di un processo la cui protagonista principale all’epoca dei fatti era minorenne, il tutto avverrà a porte chiuse. Grande lo scorno di Silvio che per l’occasione, aveva in mente uno dei suoi show accompagnato dalla “valletta” Barbara D’Urso. Insomma, il tribunale di Milano, serissimo palazzo al centro della città, teatro di processi importantissimi che hanno segnato per molti versi la storia del nostro paese, si trasformerà in una sorta di boudoir di Silvio dove sfileranno le 32 ragazze maggiorenni dell’Olgettina, più altre 16 che avrebbero frequentato Villa San Martino ma senza consumare (solo ingresso), più un elenco di vip di stretta osservanza berlusconiana (esclusi il perplesso Clooney e il bambolotto Ciccio Bello Cristiano Ronaldo) che sosterranno la tesi secondo la quale Silvio sarà anche un piacione ma non tromba (accontentandosi di solfeggiare) se non con la sua fidanzatina dalle lunghe unghie. Nell’elenco ci sono tutti: Lele Mora, Emilio Fede (che finalmente conoscerà i resuscitati genitori di Ruby chiamati anche loro a testimoniare), il fidanzato di Ruby, l’ex questore di Milano Vincenzo Adinolfi, il capo di gabinetto Pietro Ostuni e gli altri funzionari e addetti presenti in questura la notte fra il 27 e 28 maggio 2010. Silvio ha pensato di chiamare a testimoniare anche mezzo governo a partire da Maria Stella Gelmini e da Mara Carfagna sulle quali, in verità, Ghedini avrebbe espresso dubbi circa la loro “tenuta” testimoniale (l’avvocato ha paura insomma che potrebbero rivelare particolari scabrosi non previsti). A seguire Bonaiuti, Galan, Frattini e i parlamentari Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi. Ma a brillare è la lista dei vip veri e non quella delle mezze seghe governative: insieme a George Clooney testimonierà la fidanzata Elisabetta Canalis, poi Aida Yespica e la rivelazione televisiva dell’anno Belen Rodriguez (e poi dicono che il culo non conta una mazza!), la conduttrice Barbara D’Urso, il cantante-compositore-giullare Mariano Apicella in arte “Silvio, tu si ‘na cosa grande”, la giornalista Carlo Rossella e il popolarissimo calciatore Cristiano Ronaldo che non si è ancora capito a che titolo. Definito il cast ed effettuato l’altro ieri il sopralluogo alla location, tutto è pronto per il primo ciak di “Silvio the Magic” anche se il tutto resta in sospeso in attesa della decisione di Gianfranco Fini sul conflitto di attribuzione. In poche parole, Silvio sta cercando in tutti i modi di non far svolgere il processo a Milano e, soprattutto, con quei pm e quella corte giudicante. I suoi pasdaran hanno portato a casa il parere favorevole della Giunta per le autorizzazioni ma hanno sbattuto contro il muro di quella per il Regolamento. Il cerino è in mano a Fini e il rischio di ustionarsi l’impronta digitale è molto serio. Se Fini dovesse decidere per il no e far processare Silvio dai giudici milanesi si ritroverebbe addosso il branco dei lupi berlusconiani che lo accuserebbero di ritorsione. Se dovesse invece decidere per il si, avallando la testi che Silvio può essere processato solo dal tribunale dei ministri, farebbe la parte del pentito, ricattato, pauroso, timoroso, titubante mezza sega al servizio ancora una volta di un padrone troppo forte per i suoi poveri mezzi. La decisione è attesa per domani e, comunque vada, sarà l’ennesimo successo di Silvio. A proposito di successi. La signorina Nicole Minetti, inglese di madre lingua, si è proposta ai più alti livelli della politica. Considerato il peso di Franco Frattini nel mondo e, soprattutto, un prestigio pari a quello di uno chauffeur, la consigliera regionale “bloccata” ha detto chiaro e tondo che vuole fare il ministro degli esteri. Certo che come igienista dentale deve essere proprio brava!


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