Mentre la pubblicità, i programmi televisivi ci denudano in continuazione accorciando le nostre gonne, le nostre mutande e i nostri reggiseni, un sindaco vuole approvare un regolamento per vietare le minigonne e gli abiti succinti delle donne, in quanto violano il decoro urbano.
Nel Paese delle donne nude, dove il corpo femminile è rappresentato come oggetto di decorazione un regolamento talebano del genere non mi stupisce più di tanto, semmai mi indigna e mi viene da bestemmiare se non fosse che hanno proibito pure quello!
Mi indigna perchè mi ricorda tanto le leggi di alcuni Paesi islamici che impongono il velo o il burqa alle donne.
Mi indigna che nel 2010 noi donne siamo considerate puri ornamenti. Mi indignano le parole del prete che appoggiano il provvedimento perchè “aiuterebbe a contrastare le molestie sessuali contro le donne“.
Ancora una volta il nostro corpo, il nostro comportamento diventa responsabile delle violenze sessuali. Quindi è meglio controllarci, limitarci la libertà. Il controllo passa sempre sui corpi delle donne e mai sugli stupratori.
Nel 2010 c’è ancora chi pensa che le molestie sarebbero responsabilità delle donne. Mentre sappiamo tutti che non lo è. Avvengono sopratutto in famiglia.
Multare una donna in minigonna in quanto il suo atteggiamento provoca gli stupri mi indigna parecchio, in quanto la vittima passa nei panni di una stupratrice e questo significa legittimare le violenze sessuali in un contesto italiano dove difficilmente schiaffano lo stupratore in galera. Non ricordiamoci che la prima scusa che uno sturpatore usa per darsi un alibi è “guardate come era vestita“.
Questo provvedimento visto nell’ottica di questo contesto sembra una sorta di solidarietà agli stupratori (in quanto si multano le donne) o una licenza allo stupro.
Non c’è alcuna relazione tra abbigliamento e stupro. Ci stuprano a tutte le età in quanto donne, anche da bambine. E questo i preti lo sanno benissimo.
Su facebook è partita l’iniziativa di mail bombing diretta a:
Il sindaco : sindaco@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it
Il prete: parr.s.antonio@inwind.it
Ricordo che: lunedì pomeriggio durante il consiglio comunale alcune donne di Castellammare insieme anche Camera delle donne e l’Udi, convocheranno un sit-in per fermare l’approvazione di tale regolamento.
Ps: Questo regolamento lo applicheranno anche per morigerare i cartelloni pubblicitari?