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La nuora ideale (2)

Da Virginia Less
La nuora ideale (2)

Sissi, nuora con problemi…

Ne ho scritto parecchio tempo fa, cercando di elencarne le caratteristiche. Il discorso è rimasto abbastanza vago, anche per la relativa scarsità di materiali nel web. Ora credo di poter aggiungere qualcosa di più concreto, attingendo proprio a questo blog, per via delle  considerazioni espresse dalle nuore e,  soprattutto,  dalle suocere che hanno inserito i loro commenti. Userò di necessità un diverso metodo: la nuora ideale verrà fuori “al negativo”, nel senso che sarà quella capace di evitare i comportamenti di cui si sono lamentate le madri di “lui”.

Il sottotitolo del post potrebbe dunque essere:  quel che la nuora ideale non fa.  A prescindere, ovvero per quanto fastidiosa  sia la suocera. La quale, sia chiaro, ci mette parecchio di suo per rendersi sgradita. Qui però faccio conto che la moglie del suo figliolo sia tanto  ragionevole e civile da tenere in piedi  ( esclusi i rari casi limite) un decente rapporto, per amore del marito e nell’interesse dei figli. Il che non significa farsi “zerbino”dell’imperversante signora, ma escogitare le strategie di volta in volta più adatte a salvare i proverbiali capra e cavoli.

Il primo e fondamentale precetto è di sicuro questo: mai allontare i nipoti dalla nonna paterna. Molte nuore ci provano per principio, convinte in partenza che la maniera in cui li accosta ed eventualmente gestisce sia errata e dannosa. E ripetono tutti i giorni, nei motori di ricerca: non voglio lasciare mio figlio alla suocera, allontanare la suocera e variazioni sul tema. La nonna paterna (anche il nonno, si capisce, meno citato) è necessaria se non altro perché i bambini elaborino nel tempo una visione armoniosa della famiglia, non inquinata da tensioni e preconcetti ansiogeni, di cui essi si rendono istintivamente conto.

Una nonna invadente, inopportuna, persino sciocca, può essere gestita  (quasi sempre) usando un minimo di buon senso e, importantissimo, in accordo con il  papà dei bambini. Trovo infatti  irrispettoso e prevaricante per l’uomo che abbiamo scelto ( che pure, ci tengo a rammentarlo, da quella donna è stato educato!) costringerlo a scelte imbarazzanti e  sofferte. La “pesantezza” di sua madre, quando è fondata, va tenuta sotto controllo da tutti e due, mediante accorgimenti  opportuni. Si eviterà, per esempio, l’affidamento prolungato dei nipoti, ma occorre mantenere un regolare contatto, magari con visite brevi. E’ giusto non obbligarsi al pranzo domenicale fisso, prevedendo però un moderato numero di inviti, meglio se alternati, e via discorrendo.

Privilegiare, lodare, “mettere in mezzo” scopertamente la propria madre. Salvo eccezioni, è  naturale per la figlia rivolgersi di preferenza a lei; tuttavia la priorità non va enfatizzata e, a meno di una eclatante incapacità(?), anche la nonna paterna che si rende disponibile deve partecipare alla cura dei nipoti. La nuora saggia incoraggia e favorisce il cordiale rapporto  tra le consuocere: rasserenante per tutta la famiglia, vantaggioso per lei, considerando l’ovvio maggior supporto che ne deriva. E se non va d’accordo con la suocera, è assolutamente vietato che consenta (e men che mai richieda) l’intervento di sua madre contro quella del marito! Capita, e come, leggete i commenti… Lo è pure, sarebbe superfluo rammentarlo, porla in cattiva luce con i nipoti, muoverle critiche tra amici e parenti, spettegolare in genere.

Accenno solo di sfuggita – magari ne parlerò un’altra volta – a una situazione opposta, più infrequente, deplorevole anch’essa. Quella della nuora che approfitta della suocera volenterosa e paziente: utilizzandola a tempo pieno come baby sitter, aiuto domestico, cuoca, addetta agli acquisti, eccetera. Salvo poi prendere sbrigativamente  le distanze quando non ha più bisogno di lei. I commenti offrono testimonianza anche di casi del genere.


Filed under: Cura dei nipoti, Riflessioni

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