Alyssa Monks
Quello che ho sempre amato di questo paese sono le grandi possibilità, soprattutto la possibilità di ricominciare. La fiducia quasi illimitata in un futuro non già ineluttabilmente segnato, ma che l'uomo può modellare a propria immagine e somiglianza. La baldanza con cui ci si alza e si va incontro al nuovo giorno.
Tutto questo viene spesso tradotto, da fuori, nello stereotipo dell'americano gioviale ed eterno ragazzino, la risata rumorosa, il passo veloce, la stretta di mano forte e decisa.
Talvolta anche in un'accusa di faciloneria e semplicità banale; nello stesso modo in cui, del resto, il pessimista guarda all'ottimista.
C'è ovviamente di più: un di più che in questo periodo della vita e, forse, della storia della nostra civiltà sarà quello che riuscirà a farci risalire, se solo lo sappiamo afferrare.
Il volo libero, la speranza, la certezza di una rinascita, la forza di sapersi reinventare.
Il sorriso di chi cerca (e spesso riesce) a guardare con leggerezza e ironia la propria storia.