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La Nuova Normativa

Creato il 04 giugno 2014 da Idispacci @IDispacci

La Nuova Normativa

Stamani non ho proprio voglia, pensò.
Si sedette guardando gli altri operatori, nessuno aveva tempo di staccare gli occhi dal terminale. Prese le cuffie con microfono e sbadigliò.
Il capo lo stava fissando mentre aveva ancora la bocca spalancata.
"E che palle, mi becca sempre" bisbigliò tra sé.
In un attimo si mise composto è attivò la linea.
"Salve" parlò sorridendo, sospettava che il superiore lo stesse ancora tenendo d'occhio "sono Daniel, il suo angelo, come posso aiutarla?"

Tutte le volte che rispondeva ad una chiamata doveva pronunciare quella frase, e lo doveva fare col sorriso sulle labbra, "il cliente se ne accorge" gli avevano detto. Quelle erano le regole. E lui se le sentiva strette al collo come un cappio.
"Spero di parlare con la persona giusta, questa volta. Lei è il terzo che mi passano!"
Il cliente era arrabbiato, come spesso accade a chi chiama un callcenter.
Daniel fu pronto, sorridendo: "Mi dispiace, la ascolto."
"Sì, vediamo se riuscite a risolvere il casino che avete combinato! Sono stufo!"
"Capisco, mi spieghi cos'è successo."
"Un disastro, ecco cos'è successo! Voglio dire, un meteorite, si rende conto? Un meteorite!"
"Può darmi i suoi dati?"
"Ancora? Ma non le hanno spiegato la situazione?"
"Le chiamate vengono smistate dal sistema centrale, mi scusi ma ho di nuo..."
"Fredrick Thomasson, codice cliente THX-1138-1809-1975, ha capito o devo ripeterlo?"
"Perfetto, sto controllando la sua situazione."
"Perfetto dice... Altro che perfetto! Io sono in regola con tutto, e mia moglie è all'ospedale in coma!"
La voce dell'uomo iniziò ad incrinarsi, Daniel sospettò che stesse piangendo.
"Sì, vedo che il suo stato è ineccepibile, ha tutti i sacramenti ed è in pari con i versamenti di devozione, adesso controllo i servizi attivati."
Fredrick, ormai in lacrime: "Sarà meglio che sistemiate tutto! Sono un avvocato, vi faccio causa!"
Daniel, con i muscoli facciali sempre più provati: "Le assicuro, signor Thomasson, che farò ogni cosa in mio potere per aiutarla. Allora, vedo che lei ha recentemente cambiato piano religioso passando dal cattolico al calvinista."
"Sì, ha seguito la pratica il vostro venditore di zona, padre Barnes. Accidenti, non è questo il punto, io avevo attiva l'opzione 'Vita Serena'!"
"Dunque, mi lasci confrontare la sua scheda con..."
"Daniel, basta stronzate, 'Vita Serena'! Hai capito? Mia moglie è finita fuori strada per colpa di un fottuto meteorite! 'Vita Serena' un cazzo!"
"Ho compreso il suo problema, ma devo controllare alcune discrepanze..."
"C'è stata la liberalizzazione nel settore della Gestione Destini, adesso non potete più godervela lassù senza cagarci! Non siamo più obbligati a restare con la 'God Man Christ'! Risolvete questa situazione, adesso, o cambio gestore e poi vi faccio il culo in tribunale, ci siamo capiti?"
Daniel strinse i pugni, adesso la sua espressione ricordava quella del Joker.
Bello, ora inizi a rompere i coglioni, vai dove cazzo vuoi!
Ma lo poteva pensare e basta.
Anzi, non avrebbe dovuto nemmeno pensarlo, "il cliente se ne accorge", sempre la stessa storia.

Il supervisore stava passeggiando tra i box degli operatori, di tanto in tanto gli lanciava un'occhiata: la telefonata stava durando troppo.
Daniel si sentiva affogare, non voleva più avere a che fare con la clientela -gli uomini erano odiosi-, e trovava insopportabile essere costantemente messo sotto esame dal superiore.
Lo torturava la consapevolezza di avere pochissime possibilità di uscire da quella situazione.
Ricordò che un tempo, nel contratto tra la God Man Christ e il genere umano, era presente un termine, l'avevano chiamato 'Giorno del Giudizio'. Giunto quello, lui avrebbe finito e sarebbe toccato ad altri occuparsi del nuovo ciclo. Ma quel termine era stato tolto, la compagnia aveva deciso che era controproducente, che era preferibile mantenere l'attuale status quo all'infinito. O almeno era meglio per chi comandava.
Il capo tossì, con lo sguardo severo. Daniel si riprese e, col sorriso che ormai somigliava ad una smorfia di dolore, disse: "Dunque signor Thomasson, ho capito il problema, durante il passaggio da un piano religioso all'altro, il sistema non ha commutato gli ultimi versamenti di devozione, l'opzione 'Vita Serena' è stata erroneamente sospesa lasciando lei e la sua famiglia vulnerabili agli imprevisti. Sono desolato, cercheremo di..."
"Ma siete impazziti? Siete degli incompetenti! Bene, tanto ho già il codice di migrazione anime."
"Guardi, sono spiacente, deve avere solo un po' di pazienza, correggeremo gli errori d'archivio in giornata, entro la settimana invieremo il nostro venditore di zona, padre... Barnes, per consegnarle un miracolo omaggio da usare su sua moglie."
"In settimana? Ma chi credete di essere, voi del settore Gestione Destini? Ora lei mi invia un messaggio di conferma sugli accordi che abbiamo preso, chiaro? Preparerò il modulo di disdetta, con voi ho chiuso!"
"Certamente, riceverà un'email entro pochi minuti, verrà indicato il miracolo omaggio che le spetta e la data dell'appuntamento con padre Barnes. Spero di..."
Fredrick fu secco: "E che si fotta la 'God Man Christ'!"
Aveva attaccato.
Idiota, pensò Daniel mentre digrignava i denti, credi che le aziende non siano tutte uguali? E tra quante credi di poter scegliere?
L'epoca in cui le compagnie erano molte e diversificate era finita, lui stesso rimpiangeva quel periodo.
Il presente era un ben altro: esistevano poche religioni, grandi, potenti e più simili e solidali tra loro di quanto sembrasse.
Invece, molti di quelli che svolgevano le sue stesse mansioni, erano rimasti a spasso.
Le compagnie, dato che la manodopera non mancava, si erano preoccupate di rendere 'flessibile' il rapporto con i propri dipendenti: contratti a termine per un'attività eterna, precarietà all'infinito.
Il capo era a pochi passi.
Daniel, in completa paresi facciale: "Bene signor Thomasson, sono contento di aver risolto il suo problema. Buona giornata anche a lei."

Le ore di lavoro passarono lente e pesanti. Daniel terminò il turno, sistemò la scrivania e se ne andò.
Fuori dal palazzo si accese una sigaretta. Il suo supervisore passò dall'atrio e lo vide. Daniel lo salutò. Il capo fece un cenno con la mano e proseguì oltre. Lui non era obbligato a sorridere.
Daniel disse tra sé: "L'eternità a fare lo schiavo..."
Guardò il superiore che si allontanava e mosse qualche passo dietro a lui. Si ritrovò a correre.
Mancavano pochi metri, poi gli fu addosso. Si sorprese a provare di nuovo gioia. Ogni colpo, un sorriso. Vero, questa volta.
Picchiò forte e con soddisfazione. Ma non era un mero atto di piacere, nemmeno si trattava di vendetta. No, era una semplice scelta professionale: se voleva tentare fortuna all'Inferno, serviva qualcosa di adatto nel curriculum.


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