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La nuova vecchia politica

Creato il 16 aprile 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

La nuova vecchia politica

Al crepuscolo dell’impero berlusconiano, qualcuno aveva affermato, non senza torto, che il governo tecnico sarebbe stato qualcosa di più di un esecutivo di passaggio: l’inizio di una fase politica nuova, oltre il Cavaliere, oltre le aspre diatribe e oltre il bipolarismo.

L’intuizione si è rivelata azzeccata e il ruolo centrale nel nuovo domino politico spetta, oltre che nominalmente, all’UDC di Casini. Il gran manovratore, brillante burattinaio che con lo scomodo Terzo Polo ha contribuito notevolmente all’indebolimento del premier, è colui a cui più ha giovato il governo Monti: dall’alto del suo 5,6% alle elezioni del 2008 ora gode della golden share.

Casini con un estenuante lavoro ai fianchi non solo  ha imposto la sua visione della politica ai suoi ex-avversari/compagni di maggioranza ma si appresta a sublimarla in tutta Italia. Le amministrative si avvicinano e, nonostante lo scarso battage mediatico, il 6-7 maggio sarà un appuntamento cruciale.

L’UDC, in vista dell’importante evento che sarà foriero di novità e indice di come sta mutando lo scenario italiano sotto Monti, ha preso nettamente posizione, scegliendo tutte le posizioni. Sì, perché a spasso per l’Italia vedremo lo scudo crociato, a seconda del loco, indistintamente a fianco del PDL, del PD, della Lega, dell’IDV o di SEL. Le contabilità dice che l’UDC sosterrà un candidato comune con il centrodestra in 35 città e con il centrosinistra in 36. In una settantina di casi correrà da sola. 

Iniziamo un bel giro d’Italia per vedere le varie situazioni. Un amarcord dei bei tempi va in scena a Gorizia: PDL, UDC e Lega tutti sotto lo stesso tetto, ma è un unicum. Alleanze con il PDL anche a Palermo, Gorizia e Isernia. Ad Agrigento l’UDC supporta il sindaco uscente Marco Zambuto insieme dei fuoriusciti azzurri, così come a L’Aquila De Matteis è sostenuto da UDC, dissidenti del PDL, Destra, Verdi e Udeur. A Genova il candidato è Enrico Musso, ex senatore dell’emisfero destro. A Monza UDC e Api propongono Anna Martinetti come sindaco.

Abbattuti i luoghi comuni e il tradizionale ostracismo tra Democristiani e Comunisti. Bianchi e rossi corrono insieme a La Spezia dove il sindaco uscente Massimo Federici può contare sul supporto di PD, IDV, SEL, FDS e UDC; a Brindisi dove Cosimo Consales confida nel bacino di voti di PD, SEL, UDC, API, PRI e Verdi;  a Taranto alleanza simile senza PRI e Verdi per Ezio Stefano che si è dichiarato apertamente comunista; a Trani tutti insieme appassionatamente (PD, SEL, IDV, VERDI, PSI, UDC e FLI) per Ugo Operamolla.

Francamente, l’apertura a sinistra, così tanto a sinistra, è l’unica cosa innovativa di questo presunto nuovo ciclo politico. La dialettica che Casini propone da quando è in Parlamento è fatta di giochetti di Palazzo, compromessi, alleanze momentanee, scambi, cerchiobottismo, moral suasion e convergenze parallele. Caratteristiche che appartengono alla politica dai tempi delle prime consultazioni locali tra i brontosauri. Non è una sorpresa vedere che tra i fautori c’è un certo Ciriaco de Mita, 83 anni di cui 60 passati nell’agone tra segreteria, Parlamento e Palazzo Chigi. Questo mosaico non sembra altro che un acchiappare voti letteralmente a destra e a manca pur di andare al potere a seconda di come tira il vento in una determinata città.

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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