Piero della Fancesca, Pala di Brera
Questa settimana un inizio alla grande, con un'opera che ha rivoluzionato il linguaggio artistico: La Pala di Brera, di Piero della Francesca.Siamo nella seconda metà del Quattrocento, e la classicità aveva vinto la sua battaglia in architettura, proprio in quelle terre del versante adriatico (Merche-Emilia Romagna) dove Piero e l'Alberti avevano vinto la commissione dal Malatesta per ridare forma al nuovo tempio malatestiano di Rimini.E questa è un'opera che ci parla molto di un duca, il Federico da Montefeltro, che è nemico del confinante Sigismondo Malatesta. Una cultura estetica che li accomuna invece, i due duchi. Piero della Francesca realizza una Madonna dolcissima ed enigmatica, come sempre lo sono le sue!Il significato cristologico riscontrabile nel rosso corallo appeso al collo di Gesù come anticipo della Passione vi è a tutti noto. E lo era allora per tutti i pittori. Ben più interessanti sono due curiose inversioni nella stesura dell'immagine.- Curioso è il fatto che Federico abbia chiesto di spostarsi dalla posizione rituale a sinistra del dipinto verso la destra: questo gli permetteva di far vedere, il lato bello (se così si può dire) , quello nel quale conservava l'unico occhio superstite, motivo dell'operazione chirurgica plastica che lo aveva spinto a limarsi l'osso del naso per sbirciare dal lato opposto. Era svelto con l'occhio e con la spada questo brigante, gonfaloniere di Santa Romana Chiesa. E otteneva così di mostrare gli anelli della mano sinistra, poichè la destra, guerriera, non ne aveva.
Particolare della conchiglia rovesciata e dell'uovo appeso
Particolare con Federico da Montefeltro
- L'altra inversione è quella che riguarda la conchiglia posta in fondo alla volta romana. Dalla conchiglia (chiamata nicchio, per riferirsi alla conchiglia di San Giacomo) viene la nicchia, quella architettonica che conclude l'incavo murario con la forma del nicchio e dove la parte larga è in alto in quanto sposa la forma dell'arco. E Piero la rovescia e così facendo le dà pure il significato ambiguo di un sesso femminile dischiuso e in queso sesso appende l'uovo, un uovo di struzzo che allora si credeva ermafrodita e quindi già fecondato in se stesso. Diventa tutto il simbolo della Verginità Perfetta della Madonna stabilito come dogma dal Concilio di Costantinopoli del 553.