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La Pala di Brera

Creato il 30 settembre 2013 da Artesplorando @artesplorando

La Pala di Brera

Piero della Fancesca, Pala di Brera

Questa settimana un inizio alla grande, con un'opera che ha rivoluzionato il linguaggio artistico: La Pala di Brera, di Piero della Francesca.Siamo nella seconda metà del Quattrocento, e la classicità aveva vinto la sua battaglia in architettura, proprio in quelle terre del versante adriatico (Merche-Emilia Romagna) dove Piero e l'Alberti avevano vinto la commissione dal Malatesta per ridare forma al nuovo tempio malatestiano di Rimini.E questa è un'opera che ci parla molto di un duca, il Federico da Montefeltro, che è nemico del confinante Sigismondo Malatesta. Una cultura estetica che li accomuna invece, i due duchi. Piero della Francesca realizza una Madonna dolcissima ed enigmatica, come sempre lo sono le sue!Il significato cristologico riscontrabile nel rosso corallo appeso al collo di Gesù come anticipo della Passione vi è a tutti noto. E lo era allora per tutti i pittori. Ben più interessanti sono due curiose inversioni nella stesura dell'immagine. 
  1. Curioso è il fatto che Federico abbia chiesto di spostarsi dalla posizione rituale a sinistra del dipinto verso la destra: questo gli permetteva di far vedere, il lato bello (se così si può dire) , quello nel quale conservava l'unico occhio superstite, motivo dell'operazione chirurgica plastica che lo aveva spinto a limarsi l'osso del naso per sbirciare dal lato opposto. Era svelto con l'occhio e con la spada questo brigante, gonfaloniere di Santa Romana Chiesa. E otteneva così di mostrare gli anelli della mano sinistra, poichè la destra, guerriera, non ne aveva.

    La Pala di Brera

    Particolare della conchiglia rovesciata e dell'uovo appeso

    La Pala di Brera

    Particolare con Federico da Montefeltro

  2. L'altra inversione è quella che riguarda la conchiglia posta in fondo alla volta romana. Dalla conchiglia (chiamata nicchio, per riferirsi alla conchiglia di San Giacomo) viene la nicchia, quella architettonica che conclude l'incavo murario con la forma del nicchio e dove la parte larga è in alto in quanto sposa la forma dell'arco. E Piero la rovescia e così facendo le dà pure il significato ambiguo di un sesso femminile dischiuso e in queso sesso appende l'uovo, un uovo di struzzo che allora si credeva ermafrodita e quindi già fecondato in se stesso. Diventa tutto il simbolo della Verginità Perfetta della Madonna stabilito come dogma dal Concilio di Costantinopoli del 553. 
Infine pensate al destino di questo dipinto: durante le depredazioni Napoleoniche non fu mandato a Parigi per fare il grande Louvre, perchè Piero della Francesca non piaceva agli esperti imperiali.Finì quindi nel museo napoleonico minore di Brera, quello che secondo l'imperatore, doveva essere il secondo in Europa dopo il Louvre e nel quale confluirono gran parte delle opere prelevate a Venezia.Ultima chicca, Piero morì l'esatto giorno dell'ottobre del 1492 nel quale Colombo scopriva l'America. E dall' America venne il critico (Bernard Berenson) che ne rilancerà la fama sul finire dell'Ottocento.

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