La Palestina diventa Stato osservatore all'ONU

Creato il 30 novembre 2012 da Micheletallone @michele_tallone
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Giovedì 29 novembre 2012
la Palestina diventa Stato osservatore ONU
Sarà una coincidenza, ma il 29 novembre si direbbe proprio una data ricorrente nella storia della Palestina ed un'altra data da aggiungere nei libri di storia.
Con 138 voti favorevoli su 193 (9 contrari tra cui Stati Uniti e Israele e 41 astenuti), il palazzo di vetro ha approvato la risoluzione che conferisce alla Palestina il titolo di Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite. Non membro, sì, ma pur sempre uno Stato. I vertici dell'ANP (Autorità Nazionale Palestinese) considerano questo un primo passo verso la nascita di un vero e proprio Stato Palestinese.
Cosa vuol dire essere uno Stato Osservatore?
La Palestina, da oggi, avrà accesso a molti trattati e organizzazioni internazionali che finora le erano preclusi, tra cui la Corte Penale Internazionale. Sarebbe proprio la possibilità per il neo "Stato palestinese" di portare Israele davanti a questa Corte, per denunciare la questione dei territori occupati, che non fa dormire sonni tranquilli ai vertici dello Stato ebraico.
Questo voto riconosce anche, implicitamente, la sovranità della Palestina; una sorta di certificato di nascita.
L'Italia dice sì
In un'Europa spaccata sul voto, il nostro Paese, al contrario di Regno Unito e Germania che si sono astenute, segue l'esempio di Spagna e Francia votando a favore della risoluzione. «Abbiamo deciso -spiega l'ambasciatore Cesare Maria Ragaglini- di votare sì alla luce dell'approccio costruttivo del presidente Abu Mazen sulla ripresa senza condizione dei negoziati».
Il Presidente del Consiglio Mario Monti tiene a precisare che comunque questo voto «non implica nessun allontanamento dalla forte e tradizionale amicizia nei confronti di Israele».
Le reazioni di Israele e Stati Uniti
Hilary Clinton ritiene questo risultato «controproducente» e che «pone nuovi ostacoli alla pace» tra israeliani e palestinesi.
Più dure le parole di Banyanim Netanyahu, secondo cui questo voto «non avvicina la costituzione di uno Stato della Palestina. Anzi, l'allontana».
L'ambasciatore israeliano a Roma si è detto, poi, «molto deluso dalla decisione dell'Italia di sistenere l'iniziativa unilaterale dei palestinesi alle Nazioni Unite».
La festa palestinese
Canti, balli, bandiere al vento e scene di giubilo nelle piazze di Ramallah, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza hanno accolto l'annuncio del voto.

«E' giunta l'ora di rianimare il processo di pace». Con queste parole il segretario generale dell'ONU, Ban ki-Moon, ha lanciato un chiaro appello a israeliani e palestinesi subito dopo il voto.
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