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LA PARATA (PYONGYANG) - di Filippo Landini

Creato il 21 settembre 2012 da Ilibri
LA PARATA (PYONGYANG) - di Filippo Landini LA PARATA (PYONGYANG) - di Filippo Landini

Titolo: La parata (Pyongyang)
Autore: Filippo Landini
Editore: Atlantis
Anno: 2012

La città era congelata, non giungevano rumori dei mezzi pubblici. Xhy ascoltava ansimante il dorso della propria mano che sonorizzava il lenzuolo. Il polpastrello dell’indice sinistro scivolava sulla clitoride, la sua bocca vibrava nell’aria. Infilò tre dita della mano destra nella vagina, divaricò le gambe e sprofondò la testa nel cuscino. I polpastrelli scivolavano zampillanti, una vertigine allo stomaco la travolse. Udì la stanza dei propri genitori aprirsi. Fra pochi secondi sua madre sarebbe entrata per darle il buongiorno, Xhy lasciò il tutto e si raggomitolò su un fianco, il cuore veloce e il respiro a inseguirlo. La porta si aprì, alcuni passi e la tapparella saliva. Sua madre si voltò a guardarla, Xhy le sorrise esclamando:

– Nevica!”

Pyongyang, Corea del Nord. Xhy è giovane e bella, “pelle di porcellana e occhi di giada”. Frequenta la stessa scuola di Pak. Lui è un atleta, lei danza. Manca poco alla parata del Caro Leader, Kim Jong II, eccelso successore del coreano più potente della storia -Kim Il Sung - il Grande Leader, il Presidente Eterno, il Fondatore e la Guida della Patria e del Partito. Xhy danzerà per luinello stadio più grande del mondo, il Rungrado.

E’ una mattina di neve e Xhy andrà a scuola a piedi come molti altri studenti, ma lei non spalerà la neve del Caro Leader. Si allenerà in palestra. Anche Pak non dovrà spalare la neve come i compagni, grazie alla sua capacità nell’arte marziale del taekwondo, l'arte dei pugni e dei calci in volo.

In palestra, “Pak si girò di scatto con le gambe all’attacco e i suoi occhi si ritrovarono dialogare con l’ipnosi del viso di lei, i suoi seni e le sue gambe. Un impercettibile reciproco sorriso sancì la loro complicità. Sedotti ed entusiasti s’isolarono alieni. La potenza scattosa di un o-jang, il vento, nei movimenti di Pak rimarcava la bellezza dei suoi arti e l’immediatezza sensuale della sua bocca. Xhy, intanto, esponeva il proprio ombelico esaltando le curve del petto nello slancio lento e dilatato delle braccia. Pak era estasiato”.

L’attrazione fisica tra i due giovani è spietata almeno quanto la bellezza di lei e la prestanza di lui. A nulla serviranno le rigide regole della scuola e l’immagine del Caro Leader che incombe su di loro e sulle loro vite. Il desiderio li travolge tra gli spazi bui dell’istituto, lasciando il lettore in balia del loro piacere, in una descrizione incalzante e appassionata. Fuori, solo la neve.

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Filippo Landini è nato a Ferrara nel 1969. Ha pubblicato la raccolta di poesie Nodo Sottile 3 (Crocetti Editore, 2003) e i romanzi Ferrara Game Over (Edizioni Nomade Psichico, 2000; da cui è stato realizzato il il lungometraggio omonimo diretto e interpretato dallo stesso Landini e da Max Czertok) e Red Rec Play Black (Linea BN Edizioni, 2009). Fa parte del collettivo Alba Cienfuegos con il quale ha pubblicato Eri tutto lungo. Cavallo Pazzo e altri cani sciolti (Linea BN Edizioni, 2008).

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