![La Parola che crea il Mondo La Parola che crea il Mondo](http://m2.paperblog.com/i/307/3076003/la-parola-che-crea-il-mondo-L-2WxwkH.jpeg)
In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta .
Nella Genesi Dio dice e col semplice atto di dire fa il mondo. Se, come credo, Dio e Io coincidono, allora raccontare storie racchiude potere. Benedire e maledire hanno potere e generano karma, ovvero un solco, una preferenza, una selezione di alcune possibilità a discapito di altre. Se le mie parole creano il mio Mondo, allora è decisamente il caso che io ne parli bene. Da questo mio peregrinare all'origine di tutti i racconti si intuisce perché io passi la mia vita a raccogliere storie che hanno potere e fanno Anima, nel senso più letterale del termine: perché esse partoriscono pezzi di questo calderone che è l'Anima del Mondo, il Sogno universale in cui tutti siamo immersi, come all'interno di un grembo materno, continuamente partorendoci. Nel racconto del Re Pescatore, mentre i convitati sono seduti a tavolo durante una festa al Castello, appare una coppa magica dalla quale ognuno estrae tutto ciò che desidera, benché essa al suo interno sia vuota. E' interessante ricordare che i due re feriti non guariscono perché Parsifal non pone loro domande sulla natura del Graal e che il racconto rimane senza finale. Non è forse il racconto stesso una domanda lasciata aperta? E come mai il semplice atto di porre domande ha insito in esso il potere di guarire? Raccontare storie può guarire la nostra idea semplicemente modificandola e, se l'idea si modifica,, il nostro mondo sana le sue ferite. Questo è il potere delle favole, questo è il potere del mito, da sempre.