Se poi guardiamo i risultati di alcune diete come quella di Atkins o altre diete iperproteiche, ci dicono che la perdita di peso c’è, ma è spesso a breve termine.
Invece la perdita di salute può diventare a lungo termine. Senza nomi fantasiosi ed evocativi invece, la dieta mediterranea è di fatto il regime dietetico riconosciuto a livello mondiale come esempio di mantenimento dello stato di salute, che non disdegna il piacere dei sensi. Fu lo studioso Ancel Keys, l’inventore della razione K, che, nel secondo dopoguerra, rileva a Creta e nel Cilento, il minimo dei decessi per malattie cardiovascolari. Keys definisce esemplare la dieta delle Regioni del Sud d’Italia, in contrapposizione alle diete degli Stati Uniti e i paesi del nord-Europa, ricche di carne, grassi animali, formaggi e povere di carboidrati, frutta e verdura. La propone così come ideale anche per la popolazione degli Stati Uniti , già allora afflitta da obesità e patologie correlate. Ancel Keys si trasferì in Cilento e morì lì, ultracentenario, come grossa parte della popolazione di quei luoghi. Alla base di quell’alimentazione, oltre verdura, frutta, olio extravergine di oliva, pesce (carne e latticini arrivavano in tavola solo la domenica) c’erano i carboidrati, soprattutto pane e pasta.
La pasta è un alimento completo, contiene un’alta percentuale di carboidrati complessi, una buona dose di fibre e proteine, ma soprattutto pochi grassi e pochi zuccheri. I carboidrati della pasta danno tutta l’energia necessaria per affrontare la giornata. Se la pasta viene condita con semplice pomodoro o verdura e un filo di olio extravergine di oliva, si ottiene un primo piatto leggero. La pasta condita con formaggio, carne o pesce, diventa un piatto completo che apporta anche proteine di origine animale e grassi. Se prepariamo un buon piatto di pasta, zucchine e formaggio, oppure pasta, salsiccia e funghi, e ancora la semplice crudaiola, con rucola, pomodoro e mozzarella, otteniamo un mix completo di carboidrati, fibre e proteine. Ancora meglio, la pasta abbinata ai legumi che è il piatto unico per eccellenza, dove le proteine dei cereali si completano con quelle delle leguminose, per arrivare ad un valore biologico paragonabile agli alimenti di origine animale. La pasta non contiene colesterolo, quindi, si può introdurre anche nelle diete ipolipidiche, senza sottoporre l’organismo a stress e privazioni inutili, soprattutto quando si vorrebbe dimagrire mangiando. La pasta ha un ottimo potere saziante ed è perciò preziosa alleata nei regimi ipocalorici. Un piatto di buona pasta, condita in modo vario, rappresenta il piatto unico ed è alla base della piramide alimentare.






