In questo scenario, tutti (dall'addio di Enrico Mentana a Twitter all'articolo di Gramellini e Beppe Severgnini; fino al pezzo di Pg Battista, fino alle richieste del Codacons) parlano di Hate speech: ma se a giro - sugli autobus, al mercato e al bar - "c'è tanto livore e tanto odio", non è perché le persone non sanno come sbarcare il lunario (figli precari o Neet, disoccupazione over 50, economia che non cresce da anni, Pmi che chiudono a raffica)?
Mentre noi crollavamo di oltre il 5%, la Germania cresceva del 6%, conclude Turani nel suo pezzo di oggi. Non è per questo che Frau Merkel non ha paura della Rete e incentrerà la sua campagna politica sui Social Media, mentre i nostri Partiti (che non hanno fatto niente per impedire la crisi economica in 15 anni! Neanche mezza riforma!) hanno un "sacro terrore" del Web, del micro-blogging e dei Social media?
Chi scrive dà solidarietà piena a chiunque si senta minacciato, insultato e offeso. Ma chi ha paura della libertà d'espressione, sembra volere una cyber repressione stile Cina ed Iran. Forse perché - come ha insegnato Andreotti - Il giornalista non teme la forza e ha sprezzo del pericolo. "Teme però la brutalità. La brutalità è il segreto per terrorizzare i giornalisti".
Chiediamoci il perché, ogni tanto, signori editorialisti.
- Blog K-P.: Fondamenti di politica astratta.