Nel 1973 l’American psychiatric association (Apa) ha cancellato l’omosessualità dal suo elenco delle malattie mentali, il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: una scelta che non è mai piaciuta al mondo cattolico che ancora continua a ripetere che è stata una decisione adottata per motivi non scientifici.
Nel vano tentativo di associare l’omosessualità alla pedofilia molte fonti riportano che l’Apa avrebbe deciso di classificare la pedofilia come “orientamento sessuale” eliminandola dal novero delle malattie così come era avvenuto per l’omosessualità nel 1973.
“Pedofilia, 50 anni fa era una ‘malattia’. Da quest’anno per gli psichiatri americani è un ‘orientamento sessuale’”: così titola Tempi in un articolo firmato da Benedetta Frigerio secondo cui «L’associazione degli psichiatri americani (Apa) ha scritto nel suo ultimo manuale che la pedofilia, “il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento” come gli altri». La giornalista aggiunge: «La decisione denunciata dall’Associazione della famiglia americana (Afa) va così a completare un lungo percorso di sdoganamento cominciato già negli anni Cinquanta».
Tempi riporta la denuncia dell’Afa: «Come l’Apa dichiarò negli anni Settanta che l’omosessualità era un orientamento sotto la forte pressione degli attivisti omosessuali, così ora sotto la pressione degli attivisti pedofili ha dichiarato che il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento».
Toni allarmati quelli usati da Roberto Marchesini anche sulla Nuova Bussola Quotidiana titolando “E ora vogliono sdoganare la pedofilia”. Così riporta il fatto Marchesini: «Per ora si sa solo che la pedofilia sarà ribattezzata in “disturbo pedofilo” (“Pedophilic Disorder”), ma sarebbe molto strano annunciare un cambiamento su un tema così scottante se questo cambiamento riguardasse solo il nome. I precedenti fanno purtroppo temere il peggio».
Marchesini ritorna sull’argomento e la Nuova Bussola Quotidiana titola: “Pure la pedofilia viene sdoganata?”. «Nella discussione sui criteri diagnostici (p. 698), l’APA definisce la pedofilia come un “orientamento sessuale”. La nota del 31 ottobre spiega che si tratta di un errore che verrà corretto nelle prossime ristampe: dove è scritto “orientamento sessuale” va letto “interesse sessuale”»: viene riportato sul sito di ispirazione cattolica. Marchesini si domanda: «Perché “interesse sessuale” va bene e “orientamento sessuale” no? Eppure è evidente che la pedofilia sia un orientamento sessuale. Perché dunque l’APA considera un errore l’aver definito la pedofilia come un orientamento sessuale?». Per fortuna ha la risposta pronta ed è una risposta che si fonda sull’accostamento tra omosessualità e pedofilia: «La risposta è molto semplice: gli attivisti gay hanno lottato per anni affinché la locuzione “orientamento sessuale” venga recepita come “variante naturale della sessualità umana”; ora, però, questo privilegio viene negato agli attivisti pedofili. La pedofilia, pur essendo un orientamento sessuale, non deve essere considerato un “orientamento sessuale”».
La situazione è un po’ diversa da quanto riportato dalla Nuova Bussola Quotidiana e da Tempi: una prima risposta viene offerta dall’Huffington Post. La notizia della “declassificazione” della pedofilia era stata data da un sito di ispirazione cristiana, Charisma News, riportando la denuncia dell’American Family Association (Afa): la notizia divenne subito virale nella blogosfera guadagnando centinaia di migliaia di condivisioni su Facebook. Questo ha provocato la reazione dell’Apa che ammise l’errore editoriale e chiarendo che il termine “sexual orientation” (orientamento sessuale) è da considerarsi come “sexual interest” (interesse sessuale): errore che sarebbe stato cambiato nella versione digitale e nelle successive ristampe del Dsm. L’unico cambiamento terminologico è che la pedofilia viene considerata come “disturbo pedofilo” come altri gli disturbi annoverati: l’esibizionismo, il feticismo, il masochismo, il sadismo, il frotteurismo, il voyeurismo.
Inoltre – come riporta anche il Washington Times – Apa ritiene che sia indispensabile perseguire quegli individui responsabili di abusi nei confronti di minori: una precisazione che è stata apprezzata dalla stessa Afa e da Charisma News che avevano segnlato il fatto ma evidentemente non dalla stampa cattolica di casa nostra. Infatti Roberto Marchesini continua a non credere alla buona fede dell’Apa: «Dobbiamo credere che l’APA davvero non aveva intenzione di attribuire lo status di “orientamento sessuale” alla pedofilia? Davvero si tratta di una svista?». Mistero della fede.
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