Magazine Italiani nel Mondo

La percezione femminile di Bruxelles

Creato il 26 maggio 2010 da Andima
Ognuno ha una propria percezione della realtà che lo circonda, frutto di esperienze, conoscenze (errate o giuste che siano), cultura ed immaginazione; e probabilmente se ne potrebbero elencare tanti altri, di fattori più o meno determinanti: perché una percezione nasce da canali sensoriali (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) per poi essere elaborata in base a quello che il cervello sa per abitudine e contenuti.
Di una città mista come Bruxelles (così come tante altre capitali odierne direi) si potrebbero avere diverse percezioni dopo una passeggiata spensierata, un fine settimana turistico, un mese di soggiorno, un anno di lavoro; ed ogni percezione potrebbe intrinsecamente dipendere anche da quale faccia della città si è vista, visitata, vissuta, sperimentata; quale piazza, quale quartiere, quale area. Gli eurocrats, per esempio, avranno sicuramente una percezione di Bruxelles totalmente diversa dai tanti immigrati extraeuropei, vivendo in piccole isole felici e grazie ad agevolazioni d'ogni tipo, magari viaggiando settimanalmente verso la vera casa, forse considerando Bruxelles alla stregua di un ufficio temporaneo.

Quello a cui non avevo mai pensato era la percezione femminile di Bruxelles. Perché la parità dei sessi è decisamente un obiettivo ancora del tutto lontano, purtroppo, ed un ragazzo continua a sentirsi più sicuro e forte, elaborando percezioni della città del tutto diverse da una ragazza. Così succede che alla mia ragazza capitano troppo spesso episodi di molestie verbali, vuoi una volta ferma sola al semaforo con la bici e giù il finestrino della macchina a fianco a dire frasi di cattivo gusto fino al verde, vuoi nella metro di sera qualche volta da sola a dover cambiare vagone perché due coglioni han iniziato ad importunare, vuoi che nel bel mezzo di una passeggiata per alcune vetrine qualcuno si avvicina infastidendo per un po'. Parlando con altre ragazze, straniere ma anche brussellesi dalla nascita, ho avuto alcune conferme, di episodi non isolati, di abitudini oramai quotidiane, di una città che trasmette sicuramente meno sicurezza, almeno per una ragazza. E senza cadere in facili discriminazioni o in razzismi che aleggiano sempre quando si dichiarano certe cose, il dato di fatto, la fotografia della realtà (e non della percezione) è che si tratta sempre di magrebini. Attenzione: non che tutti i magrebini fanno questo, ma tutti quelli che lo hanno fatto erano magrebini. La differenza è netta.

E al di là del politically correct, la percezione che nasce da certe esperienze sicuramente rovina gli umori e aiuta a capire quanto la stessa città possa riservare episodi totalmente differenti anche soltanto in base al proprio sesso. Certo, cose del genere sarebbero potute capitare in tante altre capitali, in Spagna, in Italia (basti ricordare la famosa posteggia napoletana), e non soltanto a causa di immigrati; forse meno in paesi nordici dove gli harrassment sono severamente puniti dalla legge, anche solo importunare con poche parole. Qui a Bruxelles sembra assurdo immaginarsi scene del genere da un belga d'origini belghe, per cultura, abitudini, educazioni, perché è vero, la maleducazione nasce dalla non considerazione, dal non rispetto per gli altri e quando la cultura, forse la condizione sociale o la percezione del mondo è totalmente differente dall'intorno in cui si vive, allora ecco che c'è qualcuno che si sente padrone della città, lascia sigarette e rifiuti ovunque, sfreccia con la macchina e la musica al massimo, gioca con i mezzi di trasporto ed importuna ragazze rendendo la propria integrazione o almeno l'immagine di se stessi negli altri sicuramente più complicata; senza poi pensare ad altre conseguenze indirette: quando l'immagine di pochi si confonde con quella di una comunità (ma in quei casi alla percezione occorre sempre, o bisognerebbe, aggiungere il buon senso).

Nella fretta per non perdere la metro o mentre si corre verso la scrivania mattutina, quando si passeggia tranquillamente la sera o in qualsiasi altra scena di vita quotidiana, dovremmo provare ad immaginarci il mondo in modo diverso per cogliere altre percezioni, magari anche quella femminile, e vedere l'effetto che fa: magari qualche scena per noi normale, qualche frase per noi innocua, qualche scherzo che forse lascia indifferenti, risulterebbe decisamente più fastidioso, inopportuno, sgradevole; ed ecco che magari un'altra faccia della stessa città ci trasmetterebbe altri messaggi, totalmente diversi. Basterebbe leggerli e capirli, quei messaggi, per migliorare già un bel po' di cose.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :