Gli aborigeni australiani sono una razza (o almeno lo erano prima dell’arrivo dell’uomo bianco che ne ha rubato i territori e ne ha modificato le abitudini di vita e di alimentazione) con una costituzione fisica eccezionale ed eccellenti abilità in ogni campo. Vista eccellente, capacità superba di scovare e cacciare anche gli animali più veloci e più astuti, coraggiosi e temprati ad ogni difficoltà, sono riusciti a mantenere un’eccezionale forma fisica anche vivendo nei territori dell’interno, laddove i civilizzati bianchi fanno fatica a sopravvivere. La loro civiltà originaria ne ha sempre fatto degli uomini onesti, rispettosi delle consuetudini tribali, deferenti e rispettosi nei confronti dei loro saggi anziani. I bambini aborigeni allevati ancora secondo le antiche usanze tribali diventano ben presto indipendenti a differenza dei figli della nostra civiltà occidentale, che spesso dipendono dai genitori fino ai 30 anni e oltre.
Il dottor Weston A. Price, quando li visitò negli anni ’30 del secolo scorso, fu impressionato anche dall’eccezionale stato di salute dei loro denti e dalla perfetta regolarità delle loro arcate dentarie. Come egli scrive nel suo libro “Nutrition and Physical Degeneration - a Comparison of Primitive and Modern Diets and Their Effects”:
Tali razze primitive come gli aborigeni dell’Australia si sono riprodotti generazione dopo generazione per molti secoli, nessuno sa per quante migliaia di anni, senza lo sviluppo di un cospicuo numero di irregolarità delle arcate dentali. Eppure, nella generazione successiva a quella che ha adottato i cibi dell’uomo bianco, una grande percentuale di bambini ha sviluppato irregolarità delle arcate dentali con cospicue deformità facciali. Gli schemi di tali deformità sono simili a quelli visti nelle civiltà dei bianchi.I cibi dell’uomo bianco, che ha ormai rovinato la dentatura e più in genrale la salute di quasi tutti i popoli del mondo, è quello basato su prodotti da forno realizzati con farina bianca e zucchero e cibi in scatola. L’effetto di questo cibo povero di sostanze vitali (specie se la farina è stata macinata più di due settimane prima del suo consumo) lo si vede subito dal confronto tra lo stato dei nativi che seguono ancora l’alimentazione tradizionale e quelli che si sono fatti corrompere dai dallo stile di vita e di alimentazione moderna.
Come scrive ancora il dottor Price:
Ci fu offerta l’opportunità di esaminare un gruppo di aborigeni nativi dell’Australia che formavano l’equipaggio di 18 uomini di una nave per la pesca delle perle. In questo gruppo il 5,7 per cento dei loro 554 denti erano stati attaccati dal decadimento [ovvero dalla carie].
Questi individui potevano facilmente essere divisi in due gruppi; quelli che erano stati allevati nei territori dell’interno e quelli che erano stati allevati nelle missioni. Nei tredici allevati nella regione interna non uno solo dei loro 364 denti era mai stato colpito dal decadimento e nemmeno un individuo aveva arcate dentali deformate. In contrasto con questo, nei cinque allevati in missione il 19,3 per cento dei loro 140 denti era stato attaccato dal decadimento ed il 40 per cento di questi individui avevano arcate dentali anormali.
Il cuoco sulla nave governativa era un aborigeno proveniente dal Nord Australia. Egli era stato addestrato su una nave militare come dietista. Aveva perso praticamente tutti i suoi denti. È interessante notare che mentre i nativi aborigeni avevano denti praticamente perfetti, quest’uomo che era un addestrato dietista per i bianchi aveva perso quasi tutti i suoi denti a causa del decadimento e della piorrea.
Un interessante resoconto del dottor Price ci mostra di quale raffinata “tecnologia naturale” disponesse tale popolo cosiddetto “primitivo”:
Una madre morì ed il suo bimbo che stava ancora allattando fu preso in carico dalla nonna materna, la quale aveva dato luce ad un bambino, sebbene non di recente. Questa donna mise in atto la soluzione primitiva per fornire latte dal seno con un metodo artificiale. Il suo metodo era quello di preparare un unguento partendo dai corpi freschi di un insetto che faceva il suo nido nelle foglie di un certo albero. Quindi se lo spalmò sul seno e nel giro di poco tempo riuscì a produrre latte abbondante per questo figlio adottivo.I teschi degli antichi aborigeni, conservati nei musei, sono stati esaminati dal dottor Price il quale ha rilevato una interessante differenza: “i teschi che provenivano dalle zone costiere dove sono disponibili cibi di origine marina, mostrano dimensioni più massicce”.
Quali sono i cibi che la natura ha reso disponibili per queste popolazioni? Leggiamo ancora una volta il resoconto del dottor Price:
I cibi disponibili per questa gente sono incredibilmente limitati in varietà e quantità, a causa dell’assenza di piogge e dell’infertilità del suolo. Come cibo vegetale essi usano radici, gambi, foglie, bacche, semi di erbe ed un tipo di pisello indigeno, che vengono mangiati assieme ai tessuti di grandi e piccoli animali. I grandi animali disponibili sono il canguro e il wallaby [specie di piccolo canguro – N.d.T.]. Tra i piccoli animali ci sono una varietà di roditori, insetti, coleotteri e bruchi, e quando sono disponibili varie forme di vita animale dei fiumi e degli oceani. Uccelli ed uova d’uccello vengono utilizzate quando sono disponibili.
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