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La perizia fasulla sui marò

Creato il 07 gennaio 2013 da Oblioilblog @oblioilblog

Latorre-Girone

Il caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre occupa pagine e minuti ormai da mesi. Non sappiamo se siano innocenti o colpevoli ed è difficile stabilire a chi tocchi giudicarli vista la matassa del diritto internazionale, fermo restando che il fatto che siano italiani non li rende automaticamente innocenti. La richiesta che il processo sia celebrato in Italia deve essere intesa come una garanzia per il rispetto dei diritti umani e un modo per evitare la pena di morte vigente in India, non come una manovra per scagionarli preventivamente da tutte le eventuali responsabilità. Ma sappiamo bene che non è così.

Ad arricchire, o meglio a intristire la vicenda, è apparso sul blog collettivo di scrittori Wu Ming un articolo del redattore dall’India di China Files che ha dato il via ad un’interessante indagine collettiva a proposito la super perizia difensiva che scagionerebbe i due marò.

L’indagine è stata svolta dall’ingegnere Luigi di Stefano in realtà ingegnere per modo di dire: non è iscritto ad alcun Albo provinciale e ha conseguito la laurea presso la Adam Smith University: un ente para-universitario per l’apprendimento a distanza e non accreditato. L’”ingegnere” vanta nel curriculum titoli e collaborazioni con atenei che la controinchiesta di Wu Ming ha scoperto essere inesistenti. Ad aggravare il tutto poi il fatto che Di Stefano è un dirigente nazionale di CasaPound, più specificamente il responsabile delle politiche energetiche.

Interpellato dal Fatto, Di Stefano rivela che la sua perizia, brandita con orgoglio dai media italiani, non è altro che un collage di fotogrammi provenienti da youtube, servizi dei telegiornali italiani e un’intervista a Oggi del fantomatico comandante/proprietario del peschereccio Mr. Freddy Bosco la cui identità non è mai stata confermata.

Non ho mai telefonato in India, le fonti indiane mi sono state rivelate da alcuni giornalisti italiani che avevano seguito il caso e avevano le loro fonti. Se poi i dati non sono esatti hanno sbagliato loro.

Il finto ingegnere ha quindi incollato informazioni e dettagli tecnici dagli stessi giornalisti che poi hanno dato credibilità alla sua perizia. Non solo, la relazione è stata pure presentata ad una conferenza organizzata alla Camera dei Deputati, acquisendo di fatto autorità istituzionale.

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Wu Ming


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